L’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) e le associazioni regionali AIAB Basilicata e AIAB Puglia hanno partecipato lo scorso 27 maggio alla Marcia Salva L’acqua a Matera, rispondendo all’appello di cittadini, movimenti, associazioni riuniti in Rete Salva L’acqua Appulo – Lucana, per gridare con forza: “Giù Le Mani Dalla Basilicata, Stop Alle Trivelle”.

AIAB ha partecipato alla MARCIA SALVA L’ACQUA! per difendere il diritto all’Acqua, il diritto alla Vita, il diritto a coltivare la Terra. Infatti, l’adesione alla marcia SALVA L’ACQUA rappresenta per AIAB l’occasione di affermare con forza la priorità dell’acqua sul petrolio. In questo momento un intero territorio che detiene uno dei bacini idrici più grandi d’Europa, l’invaso del Pertusillo, è in grave pericolo: la Basilicata è ormai invasa dall’industria petrolifera ed è sempre più difficile nascondere i rischi ambientali e sanitari delle trivellazioni.

L’ENI ha dovuto ammettere lo sversamento nel sottosuolo di almeno 400 tonnellate di petrolio, fuoriuscite dal centro oli della Val d’Agri tra agosto e novembre 2016. Alcune delle maggiori testate nazionali parlano di questo caso come di un “disastro ambientale”.
Il rilevante ritardo con cui sono state diffuse tali notizie di assoluta gravità e l’insufficienza delle risposte degli Enti locali e delle Agenzie regionali per l’ambiente di Puglia e di Basilicata, fanno pensare che si cerchi di tutelare gli interessi delle società petrolifere prima ed a scapito della salute, dei diritti, delle attività economiche dei cittadini Lucani e Pugliesi.

L’agricoltura biologica si fonda sulle risorse ambientali e territoriali e si distingue proprio per la salubrità del cibo che produce. Oggi il biologico lucano rischia di essere fortemente limitato e penalizzato dal degrado delle matrici ambientali, dalla sottrazione di suolo, di paesaggio e di biodiversità e dalla cattiva pubblicità generata da quelli che alcuni rappresentanti istituzionali chiamano “incidenti di percorso”. L’inquinamento ambientale è una questione di grande rilevanza per i produttori biologici, chiamati a rispondere anche alle preoccupazioni dei consumatori che, in mancanza di chiarezza, vivono una crisi di fiducia rispetto alla salubrità del territorio e dei suoi prodotti. La politica che continua a proporre un modello di produzione e consumo fondato sullo sfruttamento e l’accaparramento delle risorse da parte di pochi non è compatibile con l’agricoltura, la salute, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile del territorio rurale.

Condividiamo l’appello con tutto il mondo agricolo affinché sostenga la “transizione energetica”.
SENZA IL PETROLIO SI VIVE, SENZA L’ACQUA NO. Segui su la pagina fb aiab.basilicata