transmangoLa fame è stata utilizzata come strumento di potere e di controllo sociale, come ricatto per imporre il lavoro salariato e le conseguenti condizioni di sfruttamento, nonché come strumento di controllo demografico, ovviamente rivolto alle classi e ai paesi più poveri. Fame letta e interpretata vieppiù come deficit del sistema produttivo e inefficienza della libera circolazione del cibo-merce e negli ultimi decenni associata (o appiccicata) ai Paesi del Sud del mondo su cui si sono abbattuti sul finire del secolo i Programmi di Aggiustamento Strutturale. Programmi più di recente risaliti e approdati nel Sud Europa. La Grecia, a breve al voto, ha visto precipitare negli ultimi 5 anni gli indici sanitari e alimentari, con –in particolare- livelli inquietanti di denutrizione tra i bambini, in ossequio ai piani di stabilizzazione finanziaria.

FIRAB sta lavorando a Transmango, progetto europeo di ricerca volto a individuare le determinanti della (in)sicurezza alimentare in un’Europa che, per voce della stessa Commissione Europea, si scopre vulnerabile e fragile sotto il profilo degli approvvigionamenti e dell’accesso al cibo. La preoccupazione comunitaria non era specificamente proiettata sulla Grecia o sui PIGS più in generale, ma all’intero Vecchio Continente dove il cibo, la sua qualità, innocuità, accessibilità e appropriatezza non vanno (più) date per scontate. L’indagine condotta da FIRAB su come la sicurezza alimentare si presenti in Italia ha messo in evidenza alcuni fondamentali: un grado di autosufficienza calcolato in 92.4% nel 2012 a fronte di una spesa alimentare annua procapite di 2.400€, del 14% inferiore agli anni precedenti la crisi economica (che forse si porta con sé una riduzione del 9% dello spreco di cibo), mentre nel 2013 più di 4 milioni di persone beneficiavano di assistenza alimentare.

Se tra i principali gruppi vulnerabili figurano la massa crescente di poveri e impoveriti (disoccupati, working poors, donne sole con figli), migranti e rifugiati, bambini e anziani (oltre agli adolescenti esposti a cibo malsano), con vari gradi di esposizione e sensitività all’insicurezza alimentare, è lo stesso sistema alimentare che si dimostra vulnerabile a vari fattori di rischio di origine ambientale, sociale, economica, politica e tecnologica. Dalla nostra indagine emerge quindi che in Italia il problema si pone (eccome!), e a breve FIRAB curerà il lavoro comparativo tra le varie indagini nazionali svolte nell’ambito del progetto.

Il 2015, oltre al voto greco, sarà anche l’anno dell’Expo dedicata al cibo. Il cibo come vetrina, inevitabilmente, oltre che base fondamentale dell’alimentazione dei popoli, ma sarebbe opportuno che si rilanciasse la riflessione sul cibo come formidabile strumento di potere e di controllo sociale, politico, demografico. O, peggio, come variabile fin troppo indipendente del collasso sociale.

 

Alle grida strazianti e dolenti/
d’una folla che pan domandava/
il feroce monarchico Bava/
gli affamati col piombo sfamò.
(canzone popolare)
A cura di Luca Colombo