“Il Copa-Cogeca comunica la posizione gattopardesca delle associazioni di categoria europee per una nuova PAC che cambia senza cambiare nulla, come peraltro è successo in tutte le precedenti riforme in cui i documenti preparatori erano largamente condivisibili, per poi essere totalmente disattesi in sede di trattativa per garantire finanziamenti a pioggia senza alcun impegno delle aziende”.
Così Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB è intervenuto sulle dichiarazioni di copa-cogeca diffuse ieri e relative alla Politica agricola comunitaria.
Secondo l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, PAC e PSR guidate dalle posizioni del Copa-Cogeca hanno garantito enormi redditi alle grandi aziende senza obblighi particolari, contribuendo a disattendere gli obiettivi di diminuzione di impatto ambientale contenuti soprattutto nelle ultime due riforme.“E’ conclamato da anni – dice Vizioli – che poche aziende assorbono la gran parte dei premi in perfetta linea con il neoliberismo galoppante in cui poche famiglie controllano l’economia di interi Paesi. Nessun riferimento all’incentivazione per metodi produttivi ‘sostenibili’ come biologico e biodinamico nonostante a breve supereranno il 20% della SAU, mentre tramite la consultazione europea 258.708 cittadini e 600 organizzazioni hanno lanciato un segnale inequivocabile alla Commissione europea di un cambiamento radicale della PAC in senso ambientale.In Italia l’ISPRA ha certificato il fallimento delle politiche di premio senza controllo con un raddoppio dei p.a. presenti nelle acque superficiali e profonde dal 2007 al 2014 (da 107 a oltre 200)”.Copa cogeca dimostra la sua complicità avendo chiesto una proroga del glifosate di altri 15 anni, in spregio alla salute del territorio e delle popolazioni.
Ieri nel suo comunicato ha riproposto il doppio pilastro, con il primo a garanzia dello status quo per le grandi aziende e per chi non vuole cambiare metodo produttivo, tant’è che si propone l’adesione solo volontaria agli impegni di mitigazione dei cambiamenti climatici. Nessun ragionamento sul premio a risultato e nessun obbligo di adesione a regole a garanzia della salute e dell’ambiente.
“Rispetto ai prezzi  – conclude Vizioli – chiede misure assicurative invece di denunciare le speculazioni di mercato che mettono in ginocchio le aziende e le così dette filiere che lasciano alla produzione meno del 20% del prezzo finale.Mentre il contrasto ai cambiamenti climatici è un impegno morale per tutti, l’agricoltura se ne tira nuovamente fuori scimmiottando il Presidente degli USA Trump”.

 

 

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