“Il PNRR ignora il biologico e non considera che l’agricoltura è il mezzo di produzione di cibo per l’umanità”. Annotazione non di poco conto quella di Giuseppe Romano, presidente di AIAB che definisce il Piano Nazionale di Resilienza “273 pagine di concetti di massima e generici, che impegnano un fiume di denaro, in cui l’agricoltura , in particolare l’agricoltura biologica, non è vista come principale fonte di produzione di cibo e di servizi ecosistemici ma come mero sistema produttivo alla stregua di tanti altri da esercitare su un suolo agricolo trattato alla pari di un supporto inerte.
L’agricoltura biologica, unica strada percorribile per la produzione di cibo di qualità e al contempo di tutela dell’ambiente, non viene proprio considerata, mentre si continua a declinare l’agricoltura solamente in base al sistema energetico – o tecnologico – che la alimenta.
Così, invece di indicare la via verso la transizione AGROecologica si intravede una industrializzazione del comparto, dove però trovano spazio l’energia, l’agro-fotovoltaico, il biogas e le biomasse”.
Un percorso, quello italiano, assolutamente divergente dagli obiettivi europei stabiliti dal Green Deal.
Evidentemente il governo non ha chiaro che i problemi di esternalità negative dell’agricoltura non sono legati al consumo di energia, ma ai metodi di coltivazione e di allevamento.
“Per essere chiari – dice Romano – non basta mettere il fotovoltaico sopra una stalla per rendere l’azienda sostenibile quando poi sotto quel tetto si pratica l’allevamento intensivo; così come il fotovoltaico sopra una annesso agricolo non rende un trattamento con il glifosate più sostenibile. Per non parlare di campi agrovoltaici che rischiano di sottrarre prezioso suolo agricolo invece di intervenire prioritariamente nelle aree degradate del nostro Belpaese”.
Un altro punto del ragionamento di AIAB espresso dal suo presidente è la centralità e l’importanza che deve assumere la ristorazione collettiva e delle mense scolastiche. “Soprattutto in tempi così difficili in cui si stanno accentuando velocemente le diseguaglianze economiche e di accesso al cibo, è fondamentale che almeno le mense delle scuole e degli ospedali possano garantire cibo biologico e di qualità. Voglio sottolineare che una ristorazione scolastica, con cibi prodotti da materie prime biologiche e di stagione, rappresenta una straordinaria occasione educativa soprattutto investendo sulla produzione dei pasti in loco. Anche questa è innovazione”.
Il PNRR mette la politica davanti a responsabilità enormi, AIAB vigilerà e monitorerà i prossimi passi perchè il fiume di denaro che si sta impegnando vada nella direzione di un reale innovazione, un concreto sostegno all’agricoltura biologica e di qualità a garanzia dei consumatori , delle comunità locali, di un lavoro pulito in un ambiente sano.
“Incalzeremo i ministeri competenti per evitare gli errori del passato e non rischiare di perdere quella che è forse l’ultima occasione per sostenere un radicale cambiamento nel Paese.”