di Giuseppe Romano

Sembra pazzesco che dopo 15 anni di attesa e una domanda in continua crescita da parte dei consumatori, il biologico non abbia ancora una legge di riferimento. E che mentre tutto il settore era finalmente prossimo al riconoscimento con un testo praticamente pronto, una campagna mediatica contro l’agricoltura biodinamica abbia di nuovo impantanato tutto. Non ci sono dubbi che il vero obiettivo della polemica scatenata dalla senatrice Cattaneo e che è stata ripresa da tutti i media nazionali, è il biologico e non  il biodinamico. Questo, infatti, da sempre è accomunato al bio, inserito nel Regolamento Europeo,  non riceve finanziamenti pubblici,  è sostenuto da molti sudi scientifici,  e  circa 4500 aziende.
Insomma, la questione è un’altra: siamo in un momento decisivo, ci sono molte risorse in gioco e c’è una battaglia sulla loro ripartizione. Il Piano strategico nazionale della PAC (PSN) è tutto da scrivere e il bio è l’alternativa produttivistica all’agrobusiness così come indicato anche dall’Europa con la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione per l’agricoltura biologica. A questo si aggiunge una domanda dei consumatori in costante crescita, un numero di aziende arrivato a circa 80.000 e una SAU che è arrivata a quasi 2 milioni di ettari di Superficie agricola bio (circa il 16% della SAU totale).
Come abbiamo già detto sono molte le cose che non ci convincono del ddl (interprofessionale unica; un Piano sementiero nazionale di cui non viene specificato il funzionamento; scarsità di fondi sulla Ricerca; ambiguità nella definizione dei biodistretti) ma rallentarne l’approvazione significa non voler riconoscere il biologico come Sistema produttivo maturo che, oltre a tutelare l’ambiente, rappresenta uno dei settori strategici della nostra economia nonché una delle eccellenze italiane. Significa inoltre punire ingiustamente le decine di migliaia di imprenditori agricoli che quotidianamente fanno dell’agricoltura e del loro lavoro un bene comune.

Di seguito alcuni articoli nei quali si approfondisce il tema della biodinamica e delle relative polemiche al centro della campagna mediatica.

  1. “Il biologico mette in campo le sue ragioni”: su Il Venerdì di Repubblica Giuliano Aluffi intervista GIOVANNETTI e BARBERI
  2. Ecco perché l’Unione europea vuole che il 25% dei campi sia bio“: Paolo Barberi su Huffington Post
  3. “Gli improvvisati esperti di agricoltura biodinamica”: Piero Bevilacqua su “Il nuovo Manifesto”
  4. il biodimanico nell’arcobaleno dell’agricoltura”: Luca Colombo su L’Extraterrestre (inserto de Il Manifesto)