Mercoledì scorso, 2 settembre la Coalizione #CambiamoAgricoltura di cui AIAB fa parte è stata audita alla Commissione Agricoltura. “Già questo ci pare un bel passo avanti – ha detto Antonio Corbari – visto che nonostante la numerosa e autorevole formazione della Coalizione non c’era stata fino ad ora nessuna audizione ufficiale. Quanto meno siamo stati riconosciuti come soggetto autorevole per un confronto serio su questi temi”.
Farm to Fork è un documento alto e in buona parte condivisibile sia nell’integrazione di filiera sia nella mitigazione dell’impatto ambientale.
“L’impellente necessità – come si legge – di ridurre la dipendenza da pesticidi e il ricorso eccessivo ai fertilizzanti, di potenziare l’agricoltura biologica, di migliorare il benessere degli animali e invertire la perdita di biodiversità” può trovare, secondo noi, una risposta proprio nell’agricoltura biologica più avanzata che AIAB promuove e porta avanti da sempre.
L’obiettivo del 25% di superficie agricola utilizzata (Sau) bio è molto ambizioso ma l’Italia può raggiungerlo. Per farlo la transizione ecologica deve mirare in alto, non è il bio che deve andare verso l’agricoltura convenzionale ma sono gli agricoltori convenzionali che, con le migliori pratiche a disposizione e i supporti tecnici più idonei, devono andare verso un’agricoltura biologica.
In questo la politica è chiamata a compiere atti di grande responsabilità. Perché c’è bisogno di investire in ricerca, innovazione e trasferimento della conoscenza, un’inversione di rotta che aspettiamo da tempo, un’impellente necessità per il mondo del biologico anche per migliorare la competitività delle aziende.
Sfatiamo il mito dell’agricoltura di precisione, investiamo nella formazione, nei decision supported systems e nell’approccio partecipativo (dal monitoraggio fitopatologico al miglioramento genetico) che sono più accessibili ed efficaci per far crescere le aziende del nostro Paese.
Per essere schematici: Diciamo Si a ricerca e innovazione per lo sviluppo delle migliori pratiche a sostegno dell’agricoltura biologica e dei consumatori, diciamo Si al benessere animale, a “un solo benessere”, diciamo Si alla tutela del suolo e dell’agro-ambiente, al miglioramento genetico partecipativo e al mantenimento di un’alta biodiversità. Diciamo No alla manipolazione genetica, alle deroghe, a compromessi al ribasso.

Qui il link al video dell’audizione