Si è svolta a Roma lo scorso 19 aprile la consultazione pubblica “Castel di Guido guarda al futuro” coordinata dagli assessori regionali Alessandra Sartore e Carlo Hausmann con i comitati, le associazioni e i soggetti interessati al tema della valorizzazione della Tenuta. Castel di Guido è un’importante tenuta dell’agro romano di oltre 2.000 ettari, che sta molto a cuore ad AIAB e per il cui patrimonio agricolo, produttivo e ambientale AIAB Lazio, fortemente impegnata sul tema dell’accesso alla terra, si batte da molti anni. Nell’azienda, che ricade nella Riserva Statale del Litorale Romano, viene praticata la coltivazione biologica di cereali e di colture foraggere, l’allevamento di bovini maremmani, la produzione di carni DOP di vitellone della Maremma, di latte bio, di miele e olio. Per non disperdere questo enorme patrimonio la Regione Lazio, che è entrata nel possesso del bene nel mese di dicembre, ha sottoscritto un Accordo di collaborazione con l’ARSIAL, l’Università della Tuscia, Roma Capitale e il MIPAAF, intervenute oggi, finalizzato, tra l’altro, alla redazione di una bozza di bando pubblico.

“Dai numerosi e diversi interventi della mattinata – si legge in una nota della regione Lazio – è emerso l’intento comune nel fare sistema per il futuro della Tenuta. In particolare, si è riscontrata la volontà, sia dell’amministrazione regionale sia  delle varie realtà che operano intorno a Castel di Guido, di trovare soluzioni gestionali unitarie nell’ottica della multifunzionalità di questo straordinario bene regionale; di puntare alla conservazione del capitale naturale e del metodo di coltivazione biologica; di valorizzare le risorse archeologiche; di dare spazio alle associazioni e ai servizi alle persone e di tutelare non solo l’occupazione attuale, obiettivo essenziale e condiviso, ma anche di aumentarla e incrementare l’indotto”.

Secondo AIAB Lazio, che ha più volte organizzato occupazioni dell’azienda, questa “rappresenta un #benecomune, di valore enorme, che deve essere messo a servizio della comunità per offrire esternalità positive in termini economici, ambientali, sanitari e sociali. Può rappresentare il fulcro di un nuovo progetto di rilancio dell’#agricoltura romana #multifunzionale; un modello basato sullo sviluppo di rete tra soggetti diversi, sulla qualità delle produzioni, sull’agricoltura #biologica, sulla salvaguardia del territorio e sulla socialità ed i servizi alla #comunità.