Dopo le ultime notizie sulla truffa nel mondo del bio rivelatesi l’ennesimo flop e dopo le dichiarazioni quantomeno fuorvianti di Coldiretti AIAB sottolinea quanto costituisca una garanzia per tutti il fatto che nel biologico, oltre ai controlli degli organismi deputati si aggiungono quelli degli organi di controllo e vigilanza pubblici, La filiera bio cioè è sottoposta, oltre ai controlli obbligatori previsti dal regolamento europeo, agli stessi controlli del convenzionale, da tutti dichiarato sicuro. E questo è un dato fondamentale da trasmettere ai consumatori. La scoperta di frodi, quando ci sono, non può che contribuire ad aumentare la fiducia nel settore.
“A volte, purtroppo- dice Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB – la ‘fame’ di incredibili scoop porta a enfatizzare come scandalo ciò che scandalo non è e per qualcuno può diventare occasione per fare dichiarazioni roboanti dispensando numeri e dati, molto poco fondati e lontani dalla realtà dei fatti. Passato il clamore, però, difficilmente qualcuno ha il coraggio di dire: ‘scusate, ci siamo sbagliati’”.
Le tonnellate sequestrate in punti vendita si sono infatti rivelate poche scatole di sardine così come le poche decine di uova, che più che non essere biologiche riportavano errori di dicitura in etichetta; mentre le arance non riguardavano il bio ma un’importazione dall’Egitto per rifornire punti vendita convenzionali. Sui pomodori destinati alle mense, infine, pur non avendo rilevato alcuna contaminazione, non è ancora chiaro se il problema fosse da addebitare al produttore, al trasformatore o al distributore.
“Al netto di questo – continua Vizioli – affermare che 6 consumatori su 10 incappano nel falso bio è totalmente denigratorio e fuorviante. Se davvero fosse così chiediamo a Coldiretti di fornire i dati su cui fonda questa sua ultima dichiarazione e la invitiamo a denunciare i truffatori che conosce”.
Il problema è che si parla di bio solo in negativo, difficile incappare in trasmissioni che divulgano i benefici del metodo sulla salute e sull’ambiente, sulle esigenze della ricerca o che indaghino sul perché così tanti consumatori non si fidano più dei prodotti convenzionali.
“Quello che dobbiamo dire ai cittadini – conclude Vizioli – è che il sistema di controllo e certificazione è uno dei tanti valori aggiunti che il biologico offre ai consumatori. Sarebbe ora che anche il Ministero sostenesse questa verità avendo agito solo con il “Decreto controlli” che ha esclusivamente intenti punitivi inutili e che manca totalmente di un progetto di crescita del sistema di controllo e di certificazione”.