Il 15 giugno 2017 si è svolto il convegno finale del progetto Life-HelpSoil che aveva come obiettivo quello di mettere a confronto le tecniche dell’agricoltura conservativa e quelle dell’agricoltura convenzionale in diverse aziende prova della pianura padana, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, passando per Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
L’agricoltura conservativa è intesa come l’insieme delle pratiche colturali che hanno l’obiettivo di assicurare una sostenibile e stabile produttività e al tempo stesso preservare e rafforzare le risorse agricole e dell’ambiente.
Le tecniche fondanti su cui si basa l’agricoltura conservativa sono:
– minimo disturbo del suolo con le lavorazioni;
– copertura permanente del suolo stesso;
– diversificazione colturale.
Le tecniche citate per diversi aspetti coincidono con le tecniche agronomiche promosse ed incentivate nell’ambito del Progetto SOLMACC, progetto nel quale AIAB è partner esecutivo per il coordinamento delle aziende italiane che hanno aderito a tale progetto. Gli obiettivi comuni promossi dai due progetti sono quelli di rendere l’agricoltura più sostenibile preservando il suolo, rendere le aziende agricole più capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e contestualmente ridurre l’impatto che l’attività agricola ha sul sistema ambiente (riduzione dei gas serra).
Contestualmente alla presentazione dei risultati finali HelpSoil, sono stati esposti anche diversi poster di progetti che in qualche modo sono in correlazione con le finalità del progetto HelpSoil, tra questi era esposto anche quello relativo al progetto Life SOLMACC. Diverse aziende e tecnici, interessati a quanto riportato sul poster, hanno posto domande specifiche al coordinatore del progetto.
Al convegno sono intervenuti gli assessori all’Agricoltura delle Regioni Lombardia (Gianni Fava), Piemonte (Giorgio Ferrero), Veneto (Giuseppe Pan) e Emilia Romagna (Simona Caselli), Andrea Vettori capo Unità ENV D.1 – Land Use & Management – DG Ambiente, Konrad Schreiber dell’Institut de l’Agriculture Durable (IAD – Francia) e Stefano Brenna di ERSAF – Ente regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste.
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