Il consumo Bio cresce e con questo il ripetersi di attentati e atti intimidatori, “l’ennesimo attentato”, il quarto, ai danni dell’Azienda Agricola “A Lanterna” a Monasterace, vittima di ripetuti episodi intimidatori, un incendio di natura dolosa presso la Locanda Cocintum, il punto ristoro del Bioagriturismo, preceduto da un’esplosione che ha distrutto una delle botti esterne alla locanda.
E l’AIAB Calabria lancia l’allarme, Il Bio è interesse della criminalità, i vertiginosi ritmi di crescita economica del comparto, attirano sempre più frequentemente le attenzioni da parte di gruppi criminali senza scrupoli, ansiosi di banchettare al tavolo del bio. Le recenti notizie di cronaca che coinvolgono l’agricoltura biologica nel Sud lo confermano: da una parte i tentativi di frodi ad opera di gruppi criminali, la truffa dell’olio bio che ha portato la guardia di finanza a sgominare una banda formata da organizzazioni criminali fra Puglia e Calabria, a danno del intero sistema, la tentata commercializzazione di fertilizzanti spacciati come prodotto naturali destinati all’agricoltura convenzionale ma utilizzati anche da aziende biologiche, ma in realtà tossici, e dall’altra una serie di numerosi atti intimidatori ai danni delle aziende.
Il Biologico in Calabria è interessato da un forte sviluppo, le superfici coltivate con metodo biologico sono aumentate del 15,5% nell’ultimo anno, sono aumentate le strutture per la trasformazione e la commercializzazione di circa il 27%. Questo fermento nel comparto biologico calabrese contribuisce a dare nuovo impulso alle aggregazioni di produttori, al processo di valorizzazione e riqualificazione di terreni abbandonati e demaniali dati a cooperative sociale e giovani agricoltori, e a tutte le nuove forme associative e aggregative che contribuiscono allo sviluppo del territorio.
Già nel 2013 l’AIAB Calabria ha sollevato il problema, dopo un anno caratterizzato da un vero e proprio stillicidio, cinque attentati ad aziende associate, l’azienda Colle di Gloria vittima di un incendio ha distrutto 240 ulivi e un numero imprecisato di alberi da frutta, un’esplosione ha danneggiato il ristorante multietnico del gruppo GOEL, 80 piante di ulivo rase al suolo e ancora 100 alberi della biodiversità calabrese il danno subito dalla Fattoria Sant’Anna, un incendio doloso ha distrutto 7 ettari di uliveto della cooperativa Valle del Marro; un incendio di natura dolosa ha parzialmente distrutto la Locanda Cocintum del Bioagriturismo “A Lanterna”. Molti degli atti intimidatori sono accaduti al seguito di manifestazione pubbliche che affermavano il valore sociale e di sviluppo sostenibile dell’agricoltura biologica, ed anche il ruolo fondamentale di questa per convertire la Calabria, non più in terra di delinquenza, ma in terra di risorsa per i giovani e di eccellenze.
Ma non ci possiamo fermare qui, E’ URGENTE che le autorità competente prendano provvedimenti per garantire e tutelare tutte le realtà virtuose che operano nell’agricoltura biologica, che si intervenga con misure mirate nel processo in atto di revisione del sistema di controllo e certificazione, che lo stato riconosca i danni economici alle aziende vittime di attentati criminali, che oggi rimangono da sole a dover affrontare la ricostruzione delle loro aziende, perché sono loro le vere eccellenze dei territori, loro i veri custodi della natura e dell’ambiente, loro i veri portatori di un modello che garantisce legalità, sviluppo, crescita culturale e vita in un Sud sempre più abbandonato e martoriato dalla criminalità.
A cura di Luis Urra
Vicepresidente AIAB Calabria
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