Per la regione a statuto autonomo, la Valle D’Aosta, il nuovo anno inizia all’insegna della battaglia NO OGM. Il 13 e il 14 gennaio, infatti, si sono svolte due giornate in cui il Consiglio Regionale si è incontrato per discutere su un disegno di legge che concerne disposizioni in materia di impiego di organismi geneticamente modificati sul territorio della Regione.
Dopo una due giorni di intense discussioni si è finalmente arrivati ad una soluzione: il provvedimento legislativo – il cui relatore è stato Claudio Restano (Uv) – si compone di sette articoli e abroga la vigente normativa regionale in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche (n. 29/2005).
Il presidente della commissione Stefano Borrello (Stella alpina), così ha espresso il suo entusiamo per la buona riuscita delle discussioni: “Soddisfazione per il lavoro svolto dalla Commissione e per l’approfondimento svolto al suo interno”.
Tale provvedimento, introduce il divieto generale della coltivazione di organismi geneticamente modificati sul tutto il territorio regionale: la Valle d’Aosta si propone come prima regione d’Italia Ogm Free.
Una norma fortemente voluta che persegue diversi obiettivi:
la prevenzione della salute della popolazione, la difesa del leale commercio dei prodotti del settore agroalimentare, la tutela del territorio e dell’ambiente e la promozione della Regione Valle d’Aosta e del suo territorio e delle conseguenti produzioni agricole di qualità.
Una battaglia quella valdostana, che ha preso il via nel lontano 2010 in cui già era stata presentata una proposta di legge per rendere il territorio valdostano libero da colture Ogm, una norma che potrà finalmente rendere la Valle d’Aosta ufficialmente Ogm Free con rilevanti vantaggi per gli agricoltori e tutto l’indotto turistico.
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