In campagna elettorale l’agricoltura non sembra comparire tra gli argomenti di interesse di partiti e candidati. Eppure nella gara di promesse a cui stiamo assistendo, costerebbe poco spararne una anche per il settore, cercando di illudere gli agricoltori che, ad esempio, “con noi al governo mai più ritardi nel pagamento dei contributi”, quelli che la gran parte delle aziende attendono per pareggiare i bilanci, mediamente con 2 anni di ritardo.
Il sospetto che nemmeno si conosca il problema è forte ma probabilmente il motivo principale sta nel fatto che a, differenza di qualche decennio fa, il voto delle campagne non sposta più il risultato complessivo, essendo diminuito drasticamente il numero degli occupati agricoli.
E’ vero, l’agricoltura non è più l’interessante bacino da 4/5 milioni di voti che era una volta ma questa analisi brutale esalta ancora di più l’assenza di visione di un modello di sviluppo e di una strategia su temi decisivi per i cittadini………
L’analisi del presidente di AIAB Vincenzo Vizioli è stata pubblicata oggi sul Gambero Verde, l’inserto del giovedì del Manifesto.
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