L’Italia dice no al mais transgenico della Monsanto, è di pochi giorni fa la notizia, una grande svolta per il nostro paese che mostra all’Europa ma anche al mondo intero, una presa di posizione chiara e netta. I Ministri di Salute, Politiche Agricole e Ambiente hanno firmato il decreto interministeriale che proroga di altri 18 mesi quello del 12 luglio 2013 per la messa al bando del mais della Monsanto dai campi italiani.
Niente OGM quindi, un gesto importante dal punto di vista politico, e che ribadisce il no dell’Italia al transgenico anticipando la nuova normativa sugli organismi geneticamente modificati. La prossima direttiva europea oltre a vietare la coltivazione di ogm permetterà anche di evitare contaminazioni accidentali delle colture tradizionali e biologiche da parte degli organismi geneticamente modificati anche le etichette saranno più chiare: permetteranno di controllare la presenza di OGM nei mangimi e in altri prodotti in Italia. Mentre, la “nascita” mentre la delle etichette com dicitura “libero da OGM” potrà essere apposta secondo le regole stabilite dai singoli paesi.
D’altronde i sondaggi parlano chiaro: gli italiani sono contro gli OGM, l’80% degli intervistati sono contrari alla coltivazione e al consumo degli organismi geneticamente modificati. Oltre al calcolo di vantaggi e svantaggi in termini economici, i consumatori sono sempre più attenti e si pongono problemi di sicurezza ambientale e di difesa della biodiversità delle specie vegetali coltivate in Italia.
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