Mense scolastiche in Italia: Il 21% risulta virtuoso (valutazione ‘sostenibile’ e ‘buono’), un 27% mostra sensibilità verso l’ambiente ma con margini di miglioramento, il 48% è ‘sufficiente’ con poche attenzioni verso la sostenibilità, mentre un 4% risulta ‘insufficiente’ con menu da rivedere sia per l’equilibrio della dieta che per l’impatto ambientale.
Questi solo alcuni dati elaborati dall’osservatorio sui menu scolastici di Foodinsider. La metrica dell’indagine attinge ai parametri del Green Public Procurement, e delle Linee di indirizzo contro lo spreco alimentare pubblicate dal Ministero della Salute insieme alle Raccomandazioni dell’OMS e dello IARC sui corretti stili alimentari e le Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica.
Il panel oggetto dell’indagine di Foodinsider raccoglie i menu di 52 Comuni rappresentativi del territorio nazionale da nord a sud Italia, per un totale di 550.000 pasti al giorno.
AIAB fa parte del Comitato Scientifico che ha lavorato all’indagine. Il biologico sale lentamente, (spiccano Bari e Lecce che, con il nuovo capitolato, hanno incrementato molto il bio), ma rimane un gap importante tra chi offre tanto biologico, oltre il 70% (Rimini, Perugia, Bologna, Firenze, Macerata, Pisa, Bari, Lecce) e chi quasi non ne ha, come Siracusa che risiede in una delle regioni a maggiore produzione di biologico in Italia. Un modello all’avanguardia è il Comune di Bergamo che attinge buona parte dei prodotti dal biodistretto dell’agricoltura sociale che unisce la promozione delle risorse del territorio ad una rete solidale impegnata nel recupero dei detenuti della Casa Circondariale.
Ma i dati dell’analisi sono moltissimi e riguardano: il consumo di carne rossa, l’utilizzo di plastica, la prossimità della filiera, le cucine, lo spreco, l’educazione al gusto e molto altro.
Se ne parlerà giovedì 13 giugno alle 11,30 alla Camera dei Deputati, in una conferenza stampa.
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