Una bocciatura sui risultati della PAC 2014-2020 è arrivata dalla Corte dei Conti europea che, nella Relazione sugli effetti della PAC sulla biodiversità parla di un impatto insufficiente ad arginarne il declino. La PAC ha finanziato con 66 miliardi, pari al 77% dell’intero budget UE destinato alla biodiversità per il periodo 2014-2020 ma i risultati sono, dove noti, modesti o altrimenti non misurabili.
La Corte dei Conti europea, rileva che la maggior parte dei soldi della politica agricola sono stati spesi per sovvenzioni che finanziano principalmente l’agricoltura intensiva e industriale. Constatando poi che Il modello di agricoltura intensiva che la PAC ha promosso porta direttamente alla perdita di biodiversità, all’inquinamento dell’acqua e dell’aria, all’estrazione eccessiva di acqua e contribuisce al cambiamento climatico.
Rispetto alla nuova riforma in discussione, in più punti del documento emerge la necessità che la PAC post 2020 potenzi i pagamenti diretti per beni pubblici ambientali e valuti che i Piani Strategici nazionali operino in modo coordinato, siano più ambiziosi e producano un maggiore impatto sulla biodiversità rispetto all’attuale programmazione 2014-2020.
“Praticamente quello che AIAB dice da anni, sollecitando un convinto sostegno della PAC all’agricoltura biologica che ha un impatto favorevole sulla biodiversità nei terreni agrari (più 30% da studi scientifici)”, dice il presidente di AIAB Antonio Corbari. “Non abbiamo mai trovato un serio ascolto da parte delle istituzioni. Speriamo che questa relazione apra gli occhi dei decisori politici che finora sono stati praticamente chiusi. Ma, si sa, non c’è più cieco di chi non vuol vedere”.
La relazione individua tra le misure con i maggiori effetti positivi quelle agro-climatico-ambientali, l’agricoltura biologica e i pagamenti Natura 2000 e raccomanda di migliorare il coordinamento e la strategia sulla biodiversità post 2020, potenziare i pagamenti diretti volti a sostenere la biodiversità, accrescere nello sviluppo rurale il contributo alla biodiversità oltre a svolgere un monitoraggio puntuale degli effetti delle misure PAC sulla biodiversità con un set di indicatori affidabili.
Insomma se, come rileva la Corte dei Conti Europea, dal 1990 a oggi nei terreni agrari c’è stata una perdita di biodiversità del 30%, la transizione ecologica basata sull’agricoltura biologica rappresenta una soluzione efficace anche per la biodiversità.
“Oggi al Consiglio Europeo Agri&Fish – conclude Corbari – si discutono le due strategie europee Biodiversità e Farm to Fork fondamentali per attuare il Green New Deal.
Nel Farm to Fork leggiamo che l’agricoltura biologica ‘deve essere promossa ulteriormente, ha effetti positivi sulla biodiversità, crea posti di lavoro e attrae giovani agricoltori, e i consumatori ne riconoscono il valore’. In agricoltura biologica la biodiversità agraria è fondamentale anche per l’adattamento delle piante al cambiamento climatico. Ci aspettiamo che il Governo italiano registri questi messaggi e faccia la sua parte senza timidezza. I tempi sono stretti, i soldi ci sono. Bisogna solo spenderli bene, mettendosi una mano sulla coscienza”.
Qui la Relazione della Corte dei Conti
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