L’Italia, con oltre 80mila operatori, è tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale. Ma nonostante ciò, il Disegno di Legge 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” non è ancora stato approvato.
A chiederne la rapida approvazione sono state le Associazioni nazionali del biologico FederBio, AssoBio, Associazione biodinamica, Aiab e Asso.cert.bio con una lettera inviata ormai da due settimane ai Capigruppo di maggioranza della Camera e che oggi plaudono per l’analogo appello nella stessa direzione di Coldiretti, Legambiente, WWF e altre organizzazioni. In linea con le nostre richieste, anche queste associazioni considerano la legge sul bio uno strumento fondamentale per favorire la transizione al biologico dei sistemi agroalimentari e rispondere così alle istanze espresse dall’Europa con il Green Deal e il Piano d’azione europeo sul biologico.
La norma, dopo essere stata approvata praticamente all’unanimità sia alla Camera che al Senato, attende ancora da mesi l’approvazione definitiva alla Camera.
FederBio, AssoBio, Associazione biodinamica, Aiab e Asso.cert.bio hanno scritto una lettera ai Capigruppo parlamentari per sollecitare la finalizzazione di questa legge decisiva per la crescita del settore. Le associazioni del bio sottolineano come l’approvazione sia cruciale per i sistemi agroalimentari considerando che entro fine anno dovrà essere approvato il Piano Strategico Nazionale della PAC e, dal primo gennaio 2022, entrerà in vigore il nuovo Regolamento europeo sul biologico. Il DDL 988 rappresenta inoltre l’opportunità concreta di utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea, attraverso il Piano d’Azione, ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica.
“Ritardando l’approvazione della Legge, l’Italia sta perdendo un’opportunità concreta per lo sviluppo di un settore che può contribuire all’occupazione e alla ripresa economica del Paese. È fondamentale che Associazioni come Coldiretti, Legambiente e WWF siano uscite in questi ultimi giorni per sollecitare una tempestiva approvazione di questa norma, segno evidente di come il biologico rappresenti un’opportunità per un settore strategico per l’economia del nostro Paese come l’agroalimentare, e al tempo stesso uno strumento efficace per raggiungere gli obiettivi europei e internazionali di sostenibilità.
Considerando i numerosi tentativi per ostacolare il Disegno di Legge, siamo molto preoccupati. Da qui l’appello a tutti i gruppi politici, dai quali attendiamo risposta, affinché la norma venga iscritta all’ordine del giorno della Camera per il mese di dicembre per essere approvata definitivamente entro il 2021, dopo oltre 15 anni di attesa”, hanno commentato le Associazioni del bio.
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