Per fermare il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura le leggi sono importanti ma ci vogliono azioni concrete. L’accordo siglato ieri tra l’Osservatorio Placido Rizzotto e BioAs (L’Associazione Nazionale Bio Agricoltura Sociale), va proprio in questa direzione.
Le due parti infatti si sono reciprocamente impegnate a fare rete per invertire la tendenza rispetto alle sperequazioni e alle sfruttamento ancora molto presenti nel settore agricolo nonché per dare maggiore attuazione alla legge 199/2016, nata proprio per contrastare il fenomeno del caporalato e nella quale assolve un ruolo fondamentale la Rete del Lavoro Agricolo di Qualità (ReLAQ).
Purtroppo, a 5 anni dall’adozione della legge, la Rete vede poche iscrizioni da parte delle aziende e fatica ad assumere il ruolo centrale che dovrebbe avere.
Per questo, BioAs e l’Osservatorio Placido Rizzotto con questo accordo si impegnano a valorizzarla e promuoverla tra le aziende, sia attraverso la messa a disposizione di uno schema semplificato di conoscenza sia rendendo più attrattiva l’iscrizione.
Sarà infatti più evidente e chiaro ai titolari di aziende agricole che iscriversi alla Rete rappresenterà non solo una fondamentale e distintiva scelta etica ma anche un’opportunità per un più favorevole posizionamento nel mercato.
Le due parti inoltre si sono impegnate a organizzare un seminario nazionale di informazione e promozione della rete ReLAQ, entro i primi mesi del 2023 nel quale, tra le altre cose, verranno presentati i dati sulle iscrizioni alla Rete raccolti, su base regionale, dall’Osservatorio.
Le due parti, che hanno inoltre istituito, nell’ambito di questo accordo, un gruppo di lavoro permanente del quale farà parte anche un rappresentante di Flai-Cgil, si sono impegnate a valorizzare il marchio etico dei prodotti certificati bio e da agricoltura sociale mediante il disciplinare sperimentato nell’ambito del progetto “Filiere BIO – Formare le imprese alla Legalità, all’Inlcusione e alla Responsabilità sociale nelle filiere deo BIOlogico”.
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