Considerato il successo che sta avendo negli ultimi anni il vino biologico, confermato dai recenti dati diffusi dall’ultima edizione di Vinitaly che confermano il nostro paese tra i leader mondiali per questo settore, possiamo dire che Omero Moretti è stato un visionario. E’ stato infatti fra i primi in Italia che, circa 30 anni fa, con passione e idealismo, si è avventurato su un terreno, all’epoca quasi sconosciuto, di una produzione pulita, sostenibile e del tutto naturale, di olio e vino bio.
Parliamo dei primi anni 90, quando Omero ha fondato la sua azienda scegliendo da subito, e senza alcun dubbio, il metodo biologico. Ha prima iniziato il percorso di certificazione dell’olio anche a seguito della lettura di un articolo pubblicato sull’Informatore agrario a firma di Vincenzo Vizioli, nel quale si spiegava questo strano metodo di produzione nelle cui potenzialità, in quegli anni, quasi nessuno credeva.
Come è iniziata questa avventura?
“Ho iniziato con l’olio – racconta Omero – per poi proseguire qualche anno dopo con il vino, con il marchio Garanzia AIAB. Ho deciso di convertire tutta la produzione di cereali, che utilizzavo per l’allevamento di suini, in vigneti di Sagrantino. E’ stata una scelta difficile perché ho dovuto aspettare 4 anni che il vigneto crescesse e poi altri 3 per l’invecchiamento di un uvaggio così pregiato. Solo nel 2001 è nato il primo Sagrantino certificato bio in Italia”.
I consumatori erano pronti per il vino bio?
“Purtroppo l’accoglienza non è stata per niente calorosa da parte dei consumatori. I vini biologici, infatti, non riscuotevano grande fiducia e la gente preferiva dirigersi verso lidi più sicuri e conosciuti.Per vendere abbiamo dovuto cambiare strategia: non evidenziare il fatto che il prodotto fosse biologico ma semplicemente che fosse una novità e che fosse buono. Così abbiamo suscitato una certa curiosità e poi piano piano un crescendo di passa parola e approvazione basato sul gusto eccellente del prodotto”. Insomma, in qualche modo la certificazione bio per i primi anni è stata nascosta al pubblico perché rappresentava un ostacolo”.
Il successo però, seppur lentamente, è arrivato ed è stato travolgente.
Dalle 40 mila bottiglie iniziali di Sagrantino e di Rosso di Montefalco, distribuite solo in Umbria, ora l’azienda, che conta 17 ettari di vigneti, è passata a produrre 11 vini e circa 100 mila bottiglie ed è possibile trovarla, oltre che in Umbria, nei migliori negozi biologici di Milano, Genova e Roma.
Partecipa a molte fiere in Italia e all’estero e ha vinto numerosi premi e riconoscimenti.
Gli ultimi in ordine cronologico sono stati i 3 bicchieri del Gambero rosso per il Rosso di Montefalco e i 97 punti assegnati da Decanter al Montefalco Sagrantino DOCG 2016, che è così entrato nella classifica dei migliori 50 vini del mondo e i dei migliori 8 d’Italia.
Qual’è la vostra modalità di produzione?
“Nella nostra cantina – dice Omero, oggi sostenuto dalle due figlie Giusy e Lucia e dalla moglie Daniela – prevale un atteggiamento poco invasivo nei confronti del vino. Sfruttiamo il meglio di ciò che la tecnologia può offrirci: per la fermentazione del Sagrantino abbiamo coinvolto l’Università degli studi di Perugia e abbiamo selezionato con loro i lieviti autoctoni dalle nostre uva.
Questo ci ha portato a evidenziare le caratteristiche olfattive proprie del vitigno: i piccoli frutti a bacca rossa sono molto spiccati specialmente nelle annate con una maturazione lenta. Per la prossima vendemmia attiveremo un’ulteriore collaborazione per selezionare i lieviti del Trebbiano Spoletino, un vitigno autoctono di grande potenzialità. I dettami dell’ agricoltura biologica concedono l’utilizzo di colla di pesce, caseina e albumina, ma noi le evitiamo.
Tanto da aver già ottenuto la certificazione vegan per il nostro vino rosso IGT. Rispettiamo la vocazione che ogni tipologia di uva esprime, e ogni giorno lavoriamo per esaltare l’identità del singolo vigneto”.
L’azienda, che si trova nel cuore nevralgico dell’Umbria, a pochi chilometri da Montefalco, Todi, Assisi e Perugia, oltre a produrre vini di grande qualità, produce un ottimo olio extra vergine bio, dispone di un punto vendita e può ospitare turisti e appassionati di enogastronomia nell’agriturismo “La casa dei vini”, situato all’interno di una cantina e con gli arredi ispirati ai colori dei vini. Propone inoltre itinerari e degustazioni a tema per assaporare al meglio i suoi prodotti e per soddisfare tutti i tipi di palato.
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