Vi ricordate quando da piccoli giocavate al «piccolo chimico»? Ecco, l’avventura di Silvia e Luca è iniziata più o meno così: dagli esperimenti in un garage nei primi anni 2000 all›azienda di successo di oggi che ha avuto importanti riconoscimenti (nel 2019 è stata riconosciuta pioniera dell’economia della sostenibilità: i primi «GreenHeroes») ed è stata coinvolta su vari fronti, non solo produttivi. Tanto per citarne un paio, la costruzione insieme ad altre aziende e organizzazioni del parco di comunità di San Giuseppe Jato, in Sicilia, su terreni confiscati alla mafia e la partecipazione attiva al sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna nel 2012, attraverso la fornitura di prodotti e supporto.

Officina Naturae è un›azienda biologica di detergenza e cosmesi, nata a Rimini nel 2004 dall›entusiasmo e la passione di Silvia Carlini e Luca Urbinati, due amici di vecchia data che da tempo erano attenti alla sostenibilità della loro spesa, non a caso erano entrambi membri del Gruppo di acquisto solidale RIGAS, il primo della città di Rimini e uno fra i primi d’Italia.

Silvia (chimica) e Luca (esperto in bioedilizia)  vengono da esperienze formative e professionali diverse ma hanno le stesse idee chiare: consumare per loro stessi e per i loro rispettivi figli prodotti che garantiscano, durante tutto il ciclo produttivo e di distribuzione, il rispetto per la salute dell›uomo e per quella del Pianeta. Insomma, prima di diventare produttori, sono stati consumatori a dir poco attenti, forse anche intransigenti.

«Abbiamo avuto molti momenti difficili – raccontano i due soci – una cosa però l›abbiamo avuta chiara sin da subito: le persone desiderano capire, e quando succede che uno spiega e l’altro ascolta, allora si comprende e inizia il cambiamento. Questo ci ha dato molta forza. Noi, con la nascita di Officina Naturae, desideravamo suscitare proprio questo, dar inizio a un cambiamento e a un nuovo modo di fare impresa, nelle filiere, nelle scelte, nelle relazioni e quindi negli acquisti.”

Così, guidati da questa sensibilità hanno iniziato a sperimentare nuovi prodotti con l›obiettivo dichiarato di «contribuire a cambiare il mondo».
Può sembrare una mira troppo ambiziosa ma per cambiar il mondo si comincia dalle piccole cose. Ed è stato così che in un garage riminese, a forza di sperimentare, è nata Officina Naturae, che poi negli anni si è distinta per la creazione di formule semplici sul fronte delle materie prime, tutte naturali e da filiera italiana e biologica, e molto all›avanguardia su quello della biosostenibilità, portata avanti con grande rigore. Negli anni, infatti, l›azienda è andata sempre più verso la riduzione di plastica di provenienza petrolchimica e verso l›utilizzo di plastica riciclata post consumo testata per la sicurezza sulla salute, di bioplastica da canna da zucchero, coltivata responsabilmente, fino ad arrivare a un imballaggio minimo in carta come quello dei cosmetici solidi.

Per Silvia e Luca, infatti, non ci sono dubbi: “un prodotto ecologico non può prescindere da un imballaggio che rispetti l’ambiente”. Per questo hanno progettato gli imballaggi dei detergenti per la casa in ecodesign, ottimizzandone le dimensioni e minimizzando le potenziali emissioni durante il trasporto.
Naturalmente anche per ciò che riguarda i prodotti, la sostenibilità è la strada maestra scelta dall’azienda che non si ferma, però, alla sola selezione di ingredienti naturali, biologici, a filiera corta di produzione, vegan e cruelty free.  Importante, infatti, è anche il dosaggio degli ingredienti.
“Ci vuole – dicono – l’esperienza dei nostri tecnici formulatori per ottenere il massimo risultato. Allo stesso tempo, bisogna mantenere un occhio costante alla sostenibilità: è per questo che i nostri prodotti sono in gran parte certificati e certificabili con i più rigorosi standard di certificazione naturale o biologica”.
Abbiamo scelto AIAB perché ci permette di realizzare prodotti con alte performance, garantendo al cliente finale un prodotto che rispetta la sua salute e l’ambiente.

La produzione giusta inizia con la scelta del fornitore, sulle cui caratteristiche principali Silvia e Luca non hanno dubbi:

* vicinanza, per ridurre il più possibile l’impatto generato dal trasporto;
*origine italiana, sia per le materie prime sia per gli imballi;
*biologico: gli estratti vegetali utilizzati provengono da agricoltura biologica certificata;
*piccoli produttori, in particolare agricoli ma non solo;
*innovatori, perché anche se è più facile utilizzare materiali consolidati nel tempo, Silvia e Luca sin dall’inizio hanno amato sperimentare e cercare di fare un passo in avanti, in termini di   sostenibilità e qualità. “Quando  si riconoscono certe affinità elettive, la scelta arriva spontanea”, dicono.

 

Officina Naturae ha iniziato con la detergenza casa, ma poco dopo (nel 2005) si è lanciata nel mondo della cosmesi, con prodotti realizzato con il burro di Chiuri, utilizzato in Nepal dalle popolazioni Chepang a scopo alimentare e curativo, per le sue caratteristiche nutrienti ed emollienti e ottenuto dalla spremitura dei semi di un grande albero.
“Dopo aver contattato una Ong nepalese per importare il burro tramite cooperazione – raccontano – abbiamo dovuto trovare il modo di deodorizzarlo perché arrivava qui con un forte odore di fumo. Il risultato è stato soddisfacente, così abbiamo iniziato a utilizzarlo. Tutt’ora manteniamo un bel legame con le persone e la realtà nepalese”.
Ciò che contraddistingue Officina Naturae da molti altri marchi è l’insieme di tutte queste attenzioni, sensibilità e il mettersi sempre nei panni del consumatore, non solo quando sceglie i prodotti ma anche quando deve informarsi. L’azienda romagnola non a caso si vanta di un sito web molto ricco di informazioni, chiaro e trasparente.

“Nella giungla odierna di informazioni nel mercato della cosmesi e della detergenza naturali è molto importante aiutare il consumatore a districarsi e a scegliere il prodotto migliore”, dicono i due soci.
“Il primo consiglio che diamo è quello di leggere in modo approfondito le etichette, aiutandosi magari con siti, blog, forum, per capire gli INCI (elenco degli ingredienti, obbligatorio per legge). Inoltre di fare attenzione a non farsi abbagliare da semplici claim pubblicitari che possono trarre in inganno. Il mondo è pieno di quelli che noi chiamiamo gli ‹Ecofurbi›, che ci fanno tanto arrabbiare. Infatti, una delle sfide che abbiamo fatto nostra è di riuscire a comunicare, in modo sempre più chiaro, la nostra identità e coerenza. In particolare in questo momento, in cui tanti parlano di sostenibilità e green, è diventato sempre più difficile riconoscere un’azienda e un prodotto veramente sostenibile da chi lo dice ma, di fatto, non lo è”.

Per il futuro Silvia e Luca, due menti vulcaniche sempre in «ebollizione» hanno molte idee e progetti. «Abbiamo ancora novità in arrivo nel settore dei cosmetici solidi su cui siamo stati i primi a lavorare e su cui non ci stancheremo di volerci differenziare. Molti ci hanno imitato, ma noi abbiamo novità in arrivo. Anche il mondo della cura del capello, sarà oggetto di speciali novità».