AIAB ed Equalitas hanno recentemente siglato un accordo che vuole promuovere un modello agricolo sostenibile e che punta a consolidare la leadership italiana nei biologico nei prossimi anni. La partnership vede coinvolti due dei principali player del settore.

AIAB rappresenta infatti i produttori biologici, i tecnici e i consumatori, con una forte attenzione per la sostenibilità ambientale e la salute pubblica. Equalitas, dal canto suo, detiene e promuove la norma più diffusa a livello mondiale per la gestione della sostenibilità nella filiera del vino, vantando una competenza unica in questo settore.

Questo accordo è frutto di un processo lungo e strutturato, finalizzato a promuovere un modello agricolo basato sui principi di sostenibilità più avanzati. Tra gli obiettivi principali quello di trasmettere la complessità del concetto di sostenibilità, che non può prescindere dai cosiddetti “tre pilastri”, approccio portato avanti dal modello Equalitas; ma anche quello di riconoscere il valore strategico del biologico nella tutela della biodiversità e della salute di tutti i soggetti della filiera.

Il protocollo prevede attività di ricerca e sviluppo, con il coinvolgimento dei propri comitati tecnico-scientifici, con obiettivi concreti quali la comparazione di modelli di coltivazione biologica, convenzionale e alternativa in viticoltura, volti alla definizione di benchmark in ambito carbon footprint, water footprint, biodiversità, indicatori sociali.

Il biologico è in un momento estremamente strategico. – sottolinea Giuseppe Romano, presidente AIAB – Si è affermato come metodo di coltivazione: sostenibile, certificato e garantito ma anche come strumento politico per il raggiungimento dei target di sostenibilità ambientale dell’UE. Nei valori del biologico oltre alla gestione dell’agroecosistema e della fertilità del suolo rientrano intrinsecamente i valori di sostenibilità sociale ed economica. L’idea di questo protocollo nasce proprio dell’esigenza del biologico di gettare, in un momento fondamentale del Paese, il cuore oltre l’ostacolo e cominciare a confrontarsi ed a misurarsi con altri standard e con i parametri della sostenibilità che vanno oltre a quella ambientale”.