“Un pioniere e un visionario che da subito ha scelto il biologico e il biodimanico e che ha riempito l’agricoltura di significati umani, sociali e politici”

AIAB e Firab salutano e ricordano Pietro Patacconi, figura storica del biologico e del biodinamico, scomparso in questi giorni all’età di 91 anni.
“Patacconi è stato un visionario – dicono Giuseppe Romano e Cristina Grandi rispettivamente presidenti di AIAB e Firab – che ha fondato, negli anni 70, Agricoltura Nuova, una delle aziende più significative sul territorio romano, strappando il parco di Decima Malafede alla speculazione edilizia, che lo avrebbe completamente cementificato e scegliendo già dopo pochi anni, il biologico e dal 2010 il biodinamico come metodi produttivi. Il suo motto è sempre stato ‘prima la terra e poi il prodotto’. Parliamo di un vero pioniere che ha sempre guardato oltre il confine della mera produzione, trasformando l’agricoltura in un vero e proprio elemento di cura non sola della terra ma anche degli essere umani”.
Oggi infatti Agricoltura Nuova, socia AIAB, è certamente un punto di riferimento nel panorama dell’agricoltura sociale,  da lavoro a pazienti pischiatrici  assunti a tempo indeterminato e che trovano nell’azienda un’accoglienza e una comunità con cui condividere la quotidianità, ma soprattutto un impegno vero e un ruolo costruito sulle loro attitudini e che li fa essere parte attiva e fondamentale in un sistema che genera economia.  Inoltre, proprio in una prospettiva sociale l’azienda, che ha puntato molto sulla vendita e sul rapporto diretto con i consumatori, tutti i giorni prepara da mangiare per la collettività: un pasto completo costa 11 euro ed è aperto a tutti. Naturalmente e rigorosamente biologico, anzi biodinamico.
“Siamo grati a figure come quella di Pietro Patacconi – concludono i due presidenti –  che, oltre a scegliere e valorizzare il metodo produttivo del biologico e del biodinamico, hanno contribuito a riconoscere all’agricoltura i significati umani, sociali, politici che essa implica e che troppo spesso rimangono sottovalutati o ignorati”.