“Con questa nuova realtà AIAB vuole dialogare, per il bene di tutto il settore del biologico”. Lo dice Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB, dando il benvenuto, l’Ass.O.Cert.Bio, che riunisce gli organismi di controllo per il settore del bio.
Una scelta che trova la piena approvazione di AIAB perché contribuisce a fare chiarezza nel panorama del biologico italiano, rompendo l’ambiguità di una rappresentanza affidata a una federazione che avrebbe dovuto riunire al suo interno soggetti con ruoli, compiti e interessi diversi, se non addirittura in contrasto, quale quella di produttori, di società commerciali e di trasformazione e dei loro controllori.
“Quando si è controparte – dice Vizioli – non nel senso di avversario ma di soggetto con finalità e interessi che possono anche collidere, è gioco forza che le prese di posizione, non riescono a rappresentare i leciti interessi di tutti anche su questioni importanti. Non so quali siano le intenzioni di Ass.O.Cert.Bio rispetto a Federbio, so però che proprio questo è sempre stato uno dei motivi per cui AIAB si è tirata fuori da questo sistema. Oggi, finalmente non è più Federbio ma siete voi l’associazione di rappresentanza degli Organismi di controllo”.
AIAB ha sempre considerato il sistema di controllo uno dei valori aggiunti del biologico, e per questo ha sempre rimarcato la necessità di chiarezza di compiti e ruoli tra produttori, controllori e associazioni. Una volta stabilita la norma, gli Organismi di Controllo non devono discuterla ma applicarla.
“Non di rado c’è stato contrasto con alcuni OdC soprattutto quando c’è stata sovrapposizione tra compiti di questi e interessi commerciali, come per esempio con i marchi commerciali fuori dal campo di applicazione del regolamento, scritti, venduti e controllati dallo stesso soggetto, negando di fatto la terzietà. Oppure quando c’è stata promiscuità tra controllori e controllati, cosa che è stata la critica pressante che AIAB ha ricevuto quando era allo stesso tempo Associazione di produttori e organismo di controllo. Ma già nel 1999 ha deciso di rappresentare solo i primi, abbandonando del tutto le funzioni di controllo. E il biologico non aveva certo le dimensioni che ha oggi. Le visioni diverse rientrano nella logica del confronto e per questi motivi – conclude il presidente di AIAB – nella reciproca autonomia e con la consapevolezza che non sempre sarà possibile avere posizioni pienamente coincidenti, AIAB vuole confrontarsi con questa nuova realtà, per il bene del settore che è arrivato a livelli, fino a poco tempo fa, impensabili e che ricevono ormai la giusta attenzione da parte di tutti, tranne della politica.
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