Sono tutte giuste le ultime affermazioni fatte dalla ministra Bellanova sulla necessità di declinare le nuove sfide produttive sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica; la resilienza; la lotta agli sprechi; il prezzo equo. Tutto questo ha un nome Agricoltura biologica e Bioagricoltura sociale. Ma allora perché la ministra non riesce mai a pronunciare la parola ‘biologico’, che è la forma più concreta e certificata di sostenibilità, sociale, ambientale e rappresenta la grande occasione per il rilancio economico dell’agricoltura?” A domandarselo è Antonio Corbari, presidente di AIAB a seguito delle recenti dichiarazioni di Bellanova.
Se è vero, come si legge nei comunicati del Mipaaf che “abbiamo la responsabilità di produrre cibo sano, accessibile e remunerativo per gli agricoltori ma dobbiamo assicurare anche che la produzione di questo cibo avvenga attraverso pratiche e processi che preservano l’ambiente”, perché per noi, che da sempre lavoriamo per un modello di agricoltura che rispecchia in toto questa visione, è così difficile incontrare la Ministra e confrontarci con lei? E perché l’Italia è così indietro nella propria declinazione nazionale delle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità, delle regole presenti e future per il BIO e per la PAC?
Come ha ricordato anche Bellanova, tra poche settimane l’Italia assumerà per la prima volta la presidenza del G20. “Se veramente vogliamo, come dice la ministra, valorizzare il contributo dell’agricoltura in un’ottica di maggiore resilienza ai cambiamenti climatici e alle crisi globali – dice Corbari –usiamo tutti gli strumenti a disposizione per avviare il confronto a partire da chi, come AIAB, ha sempre avuto un ruolo guida nell’indicare la via per il biologico e costruiamo proposte e strategie necessarie per attuare il cambio di visione che tutti evocano ma che sembra così difficile da realizzare”.
“Cara ministra Bellanova – conclude Corbari – noi siamo disponibili a confrontarci e a mettere a disposizione dell’Italia e dell’Europa le nostre conoscenze, le nostre competenze, le nostre esperienze e soprattutto la nostra passione. Lei però dimostri un po’ più di coraggio e cominci a pronunciare con fiducia la parola ‘biologico’” Pochi giorni fa l’Europa ha aperto la consultazione sul futuro dell’Agricoltura Biologica. Ne vogliamo parlare?”.
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