L’assemblea di BioAS, oltre a tenersi nei giorni in cui in tutta Europa si celebra il biologico come metodo produttivo rispettoso della salute dell’uomo e del pianeta, si svolge in un momento di cambiamento e di riflessione critica sulle politiche sociali nel nostro Paese. La riforma del Terzo settore, l’attuazione delle misure sociali e sanitarie del PNRR, le conseguenze sociali e ambientali del post pandemia, impongono un “tagliando” alla legge quadro sull’agricoltura sociale 141/2015. Finirà quindi la fase promozionale e divulgativa.
Le imprese agricole e le cooperative sociali agricole hanno bisogno di semplificazione delle procedure amministrative, di bandi del Piano strategico nazionale dedicati, di servizi utili allo sviluppo delle aziende, sia nel settore della ristorazione collettiva a marchio bio e sociale sia nei sistemi di distribuzione e di vendita. A fronte di una vivacità dei soggetti dell’agricoltura sociale, in particolare di chi ha scelto il metodo biologico e l’inclusione sociale come coordinate fondamentali, assistiamo a una lentezza e, talvolta, colpevole disattenzione degli ultimi governi. Il titolo dell’assemblea nazionale di BioAS, Un grande futuro dietro le spalle, è quanto mai significativo per sintetizzare un giudizio sullo stato in cui versa l’agricoltura sociale in Italia:  Noi, insieme alle organizzazioni della rappresentanza del mondo agricolo, ii sindacato, gli enti locali, il volontariato e le associazioni, ci batteremo perché la bioagricoltura sociale possa avere un futuro autentico collegato a una reale transizione ecologica, alla centralità della green care e a un vero approccio agroecologico.

Salvatore Cacciola
Presidente di BioAs

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