“Il Piano strategico nazionale (Psn) della futura Politica agricola comune (Pac) 2023-2027 non sarà una mera operazione di greenwashing”. Questo l’importante impegno che il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, ha assunto pubblicamente nelle sue conclusioni della Conferenza che si è svolta ieri online per presentare la costituzione del Tavolo nazionale di Partenariato per la redazione del Piano Strategico Nazionale (Psn) della futura Pac, che entrerà in vigore dal gennaio 2023.

La Coalizione #CambiamoAgricoltura esprime soddisfazione per questa importante dichiarazione del ministro Patuanelli, con l’auspicio che il percorso inaugurato ieri consenta davvero l’avvio di un confronto costruttivo tra tutti gli attori istituzionali, economici e sociali per una redazione condivisa del principale strumento di gestione nazionale della Pac post 2023.

Per la Coalizione #CambiamoAgricoltura queste parole rappresentano un importante segnale di discontinuità rispetto al passato e la personale storia politica del ministro fa ben sperare che si tratti di un impegno serio e non di una vaga promessa della vecchia politica. E a proposito della sfida dei prossimi mesi, la Coalizione condivide il pensiero del ministro dell’Agricoltura: “Una sfida impegnativa, affascinante per il nostro Paese, che è quella di costruire un sistema agricolo che possa disegnare un nuovo volto per l’agricoltura che vogliamo nel prossimo decennio. Un’agricoltura fatta di innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale“.

La Coalizione ricorda che la via da seguire è quella della transizione agro-ecologica indicata bene dal Green deal europeo con le due Strategie Ue Farm to Fork e Biodiversità 2030. Gli obiettivi di queste due Strategie, tra cui la forte spinta per l’agricoltura biologica, dovranno essere recepiti con coerenza nel Psn della Pac e l’indicatore non potrà che essere il pieno e corretto rispetto delle raccomandazioni che la Commissione europea ha già trasmesso al Governo italiano per la stesura del documento di programmazione.
Raccomandazioni, ricorda la Coalizione #CambiamoAgricoltura, definite in base all’analisi dei punti di forza e debolezza, opportunità e minacce, dell’agricoltura nel nostro paese.
L’Italia, dopo un anno di immobilismo, è il fanalino di coda dell’Unione Europea, e ha accumulato un grave ritardo nella stesura di questo importante documento programmatico per la Pac che dovrà fissare obiettivi specifici ed interventi per spendere, entro il 2027, oltre 36 miliardi di euro dei fondi comunitari, che diventeranno oltre 50 miliardi con il cofinanziamento nazionale per lo Sviluppo rurale. Una parte di queste risorse saranno già utilizzate nei prossimi due anni con il Regolamento transitorio della Pac che ha prorogato i precedenti strumenti di programmazione. Si tratta di un fiume di risorse pubbliche che tutti i cittadini versano all’agricoltura per promuovere quella autentica transizione ecologica a tutela dell’ambiente e della salute pubblica richiesta dal green deal europeo. Il nostro Paese deve dimostrare di essere all’altezza dell’impegnativa sfida per la vera sostenibilità del settore primario.

L’auspicio della Coalizione #CambiamoAgricoltura è che adesso dalle parole si passi rapidamente ai fatti, iniziando da una condivisione delle regole, dei partecipanti e del metodo di lavoro per la redazione del Psn che saranno formalizzate con un Decreto dal Mipaaf. Un vero processo partecipato tra tutti gli attori istituzionali, economici e sociali si basa, infatti, su una metodologia di lavoro condivisa che garantisca trasparenza e un’ampia partecipazione, non solo formale ma sostanziale, allargata a tutti i soggetti interessati, dagli agricoltori che producono le materiali prime, all’industria agroalimentare che li trasforma, ai sistemi di commercializzazione e alla società civile senza dimenticare (come è stato fatto fino ad oggi) i consumatori finali, a cui è destinato il cibo prodotto dai complessi sistemi agroalimentari che la Pac post 2023 vuole più sostenibili, giusti ed equi.

L’agricoltura italiana deve per questo imboccare rapidamente la strada dell’agroecologia, superando resistenze e suggestioni verso modelli superati e insostenibili, garantendo che i fondi pubblici della Pac siano destinati con priorità alla gestione e tutela dei beni pubblici, in primo luogo il suolo e la biodiversità naturale, premiando i modelli di produzione più virtuosi come l’agricoltura biologica e biodinamica, rilanciata dall’Unione europea attraverso uno specifico Piano di azione che deve rappresentare, insieme agli obiettivi delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, la bussola per la redazione del Psn per la Pac del futuro.

CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiede una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente.

Sostenuta da oltre 70 sigle della società civile è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, del biologico italiane e dei consumatori (Associazione Consumatori ACU, Accademia Kronos Onlus, AIDA, AIAB, Associazione Italiana Biodinamica,CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). E’ inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.