di Giuseppe Romano

Ci stiamo velocemente avvicinando alla fine del 2024 e ci sembra importante tirare le somme di un anno ricco di sfide e opportunità per il mondo del biologico e per AIAB. Un anno iniziato con una complessa situazione geopolitica e la “protesta dei trattori”, che ha evidenziato le difficoltà strutturali del comparto agricolo e la necessità di innovare i paradigmi produttivi.

In questo scenario è finalmente entrato in vigore il Piano d’Azione Nazionale per il biologico (PANBio), un importante strumento di programmazione a livello nazionale che AIAB ha sostenuto sin dal principio. Le azioni previste dal PANBio, ora concretizzate, rappresentano un passo avanti fondamentale per il settore, rafforzandone la struttura e favorendone la crescita.

I successi del 2024

Tra le conquiste più rilevanti dell’anno vi è la conferma del fondo per le mense biologiche, con uno stanziamento di 5 milioni di euro. La sensibilizzazione delle scuole italiane rispetto al tema dell’alimentazione dei più piccoli, continua a crescere nel tempo, come evidenziato dall’ultimo Rating, presentato alla Camera nel novembre scorso e a cui AIAB, come sempre, ha avuto un ruolo da protagonista, nel suo ruolo di membro, insieme a Firab, del Consiglio direttivo di Foodinsider. Il Rating ha messo in luce il generale miglioramento delle mense scolastiche evidenziando come la legge dei Criteri Ambientali Minimi (in vigore dall’agosto del 2020) abbia reso i menù più sani e sostenibili, con maggiore varietà di alimenti, più biologico, più legumi ma anche più prodotti locali e provenienti da cooperative sociali.
La conferma del Fondo per le mense scolastiche rappresenta un passo importante sul fronte della ristorazione collettiva che da sempre rappresenta una delle principali istanze portate da Aiab ai tavoli ministeriali. L’aumento del Fondo è uno degli obiettivi cardine a cui la nostra associazione continuerà a lavorare in futuro, convinti come siamo che l’educazione alimentare comincia nelle scuole e che la sana alimentazione deve rappresentare un valore condiviso tra tutte le classi sociali.

Un altro elemento di rilievo è stato lo sblocco dei fondi per l’agricoltura biologica, rimasti inutilizzati per anni. Questi fondi hanno finanziato progetti dedicati alla consulenza, formazione e comunicazione dei valori del biologico, con benefici tangibili sia per le aziende agricole sia per il funzionamento dei biodistretti. Un passo avanti significativo considerato che, come riportato dallo studio di AIAB ‘Territori Bio’, uno dei principali problemi dei distretti è sempre stato il reperimento di fondi per il funzionamento del loro metabolismo basale. La reattività del Ministero nel predisporre i bandi e nell’ottenere risorse aggiuntive ha permesso di realizzare numerosi progetti, dimostrando un impegno concreto per il settore. La risposta positiva degli agricoltori, che hanno partecipato numerosi, evidenzia la vitalità e la capacità di adattamento del comparto. 23 sono i progetti finanziati, tra questi ci sono Biodistretti di vecchia data e di nuova o nuovissima costituzione e riconoscimento ministeriale. Tanti i progetti approvati ai Biodistretti della rete AIAB.

Le sfide irrisolte

Tuttavia, il 2024 non è stato privo di difficoltà. L’agricoltura biologica, pur con i suoi successi, ha dovuto confrontarsi con normative penalizzanti, come il decreto legislativo 148 e alcune disposizioni del “decreto residui”. Queste misure hanno introdotto sanzioni sproporzionate per errori formali, colpendo soprattutto le piccole e medie imprese. AIAB si è battuta contro questo approccio repressivo, ribadendo che il settore biologico, simbolo di qualità e trasparenza, non può essere trattato come una fonte di entrate per lo Stato.
Per migliorare il sistema di controllo, AIAB sostiene l’adozione di tecnologie innovative, come il fascicolo aziendale grafico e il monitoraggio satellitare, strumenti che possono ridurre gli oneri burocratici per gli agricoltori e ottimizzare la vigilanza. Dopo anni di immobilismo, il processo di digitalizzazione del biologico è finalmente avviato, grazie alla collaborazione tra Ministero, Agea e AIAB. Questo cambiamento rappresenta una svolta epocale per il settore, anche se richiederà una fase di adattamento attenta e responsabile.

Innovazione e prospettive future

Dobbiamo segnalare un importante iniziativa in ambito europeo sulla viticoltura bio e sui sistemi di difesa in cui Aiab è stata protagonista in qualità di principale sostenitrice di un vino bio senza residualità. L’evento, che si è tenuto lo scorso 5 dicembre,  ha rappresentato l’occasione per rimarcare che si può produrre un buon vino biologico senza i fosfonati di potassio (che producono residualità) adottando la tecnica appropriata e per chiedere che le proposte di utilizzo di mezzi tecnici che possano portare residualità nel vino bio non siano autorizzate a livello europeo e nazionale, per la tutela del consumatore e per la credibilità del settore.
Siamo convinti che il vino biologico sia un importante assett per il Made in Italy e per tutto il settore e che rappresenti un ambito di ricerca, di innovazione e di sviluppo verso il quale è necessario trovare unità di vedute e di intenti tra tutti i soggetti partendo dal lavoro di AIAB che continua a rimanere un punto di riferimento in ambito italiano ed europeo.

Infine, ma non certo per importanza, non possiamo non ricordare che il 2024 è stato l’anno del Congresso di AIAB. Tre giorni intensi in cui si è discusso di nuove prospettive, di evoluzione, di visioni future verso cui il biologico deve guardare per rimanere uno dei principali protagonisti della trasformazione globale.
Con il titolo “Da One Health a One Welfare”, il Congresso ha sottolineato l’interconnessione tra salute umana, benessere animale e sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un approccio a 360 gradi che guiderà le azioni di AIAB nei prossimi anni, con l’obiettivo di rendere il biologico un protagonista centrale nella transizione verso un futuro più sostenibile.

Con l’occasione delle festività AIAB rivolge un augurio particolare ai consumatori di acquistare sempre di più prodotti biologici. Perché fare la spesa è un atto politico e ogni cittadino può fare la sua parte per costruire un mondo più equo, più sostenibile, più pulito. Più bio. Un cambiamento di cui il 2024 ha gettato le basi e che, con il contributo di tutti, potrà consolidarsi negli anni a venire.