bioagricoltura

In questo periodo è in discussione il Testo Unico sul biologico, “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” che, secondo Massimo Fiorio, primo firmatario della proposta di legge, dovrebbe essere approvato entro marzo. Il ministero dovrebbe invece emanare un decreto previsto dal Collegato Agricolo per normare i controlli e le sanzioni per le aziende. Nonostante alcuni punti deboli del Testo, ci auguriamo comunque che questi tempi vengano rispettati, visto che sono 4 anni che il testo giace in Parlamento. Il Testo Unico ha diversi elementi di interesse, innanzitutto la necessità di dedicare fondi certi per l’attuazione del Piano strategico Nazionale (PSN) sul Bio. Poi, l’interesse per la formazione e la ricerca e l’attenzione ai distretti bio che sono una delle maggiori innovazioni da noi proposte per lo sviluppo del territorio e che oggi suscitano molti appetiti. Ma ci sono anche gli aspetti deboli. Il principale è che i fondi in cui pesca sono sempre gli stessi, quelli della cosiddetta tassa sui pesticidi che però, anche se ideati e destinati al fondo per il sostegno e lo sviluppo dell’agricoltura biologica, da diversi anni vengono distorti dai governi. Quest’anno, in presenza di un articolato PSN bio di circa dieci milioni provenienti da quel fondo, solo due sono stati resi disponibili per la ricerca sul bio e sempre con tempi molto incerti, tanto che per un loro uso ragionato, siamo in attesa che venga convocato il Tavolo sulla Ricerca. Nel frattempo AIAB ha presentato ai firmatari e ad altri parlamentari interessati alcune sue osservazioni ed emendamenti che riguardano, in particolare, i biodistretti, le sementi e fondi destinati. Di Vincenzo Vizioli