Come AIAB sappiamo bene che la fertilità del suolo è riconosciuta come valore fondante, sin dai pionieri dell’agricoltura biologica, perché tutelare la biodiversità presente nel suolo è fondamentale per mantenere un terreno sano, in grado di garantirci un cibo sano nutriente e “vivo” e, quindi, una dieta diversificata che potrebbe permettere a milioni di microorganismi di crescere nel nostro intestino e farlo stare in salute.
Una riflessione che ci porta a riconoscere le connessioni esistenti fra la salute del suolo, quella dell’intestino e la salute dell’umanità a cominciare dai primi 1000 giorni di vita.
Se ne è parlato il 14 ottobre alla conferenza “Intrecciamo i nostri saperi“, un momento di confronto e condivisione di saperi e conoscenze organizzato dalla Fondazione Comitans per parlare di come favorire un approccio integrato al tema dell’alimentazione e della nutrizione nei “Primi mille giorni” di vita del bambino. AIAB è tra i partner del progetto, a fianco della Fondazione Comitans che opera principalmente nella sfera del sociale, della salute e dell’agroalimentre.
La crescita del bambino nei primi mille giorni, a partire dal concepimento fino all’età di due anni, conosce il suo periodo di maggiore sviluppo e allo stesso tempo di maggiore fragilità/vulnerabilità, essendo il momento in cui si gettano le basi per la costruzione del benessere psicofisico dell’individuo.
Da qui l’importanza di promuovere un approccio integrato al tema dell’alimentazione e della nutrizione nei primi mille giorni di vita insieme a enti, istituzioni e aziende al fine di collaborare, indagare e agire insieme per un positivo impatto rispetto alla nutrizione e all’alimentazione in questo periodo cruciale per la salute dell’essere umano.
“Per questo AIAB – ha detto Giuseppe Romano – ha accolto l’invito a partecipare al progetto che promuove valori e azioni fondamentali per poter sostenere, nella nutrizione e alimentazione dei primi mille giorni, un cibo di valore a cominciare dal metodo con cui è stato ottenuto”.
L’agricoltura biologica è un metodo di produzione che hai i suoi principi di base nella cura della fertilità del suolo e nell’equilibrio dell’ambiente in cui si coltiva. Non è quindi la sostituzione di concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi e pesticidi in genere, con quanto ammesso dal regolamento europeo, ma la corretta applicazione dei principi di agroecologia, avendo come obiettivo quello di aumentare la biodiversità nel suolo e nel soprassuolo per la ricerca dell’equilibrio nutrizionale e ambientale.
In questo senso è essenziale per una dieta sana ed equilibrata comprendere quanto è importante il lavoro paziente di tanti produttori e contadini biologici che con passione e dedizione arricchiscono le nostre tavole, le rendono allegre, ricche di biodiversità, rispettose del lavoro e dell’ambiente.
Aspetti cruciali, spesso poco conosciuti e valorizzati anche da esperti dell’alimentazione, ma indispensabili per una reale educazione alla scelta del cibo e al suo utilizzo consapevole, e che danno contenuto e consistenza alla parola sostenibilità spesso usata senza una reale comprensione.
Commenti recenti