Cari amici e associati
ripercorrere l’anno 2020 è duro, difficile, richiede rispetto per i lutti e consapevolezza per l’impatto devastante del COVID sull’organizzazione sociale e produttiva. E’ successo anche a noi di AIAB e abbiamo fatto fronte come potevamo lavorando senza sosta per sostenere i produttori e promuovere l’agricoltura biologica. Purtroppo in questo anno abbiamo perso tragicamente Claudio Bonfanti di cui siamo chiamati a raccogliere l’eredità per l’agricoltura sociale.
Oltre all’impegno di sempre e al presidio ai tavoli dell’agricoltura biologica abbiamo affrontato la nuova PAC denunciando ritardi e scarsa visione nella elaborazione del Piano Strategico Nazionale.
In questi giorni abbiamo avviato un’azione contro l’ennesimo tentativo di sdoganare OGM vecchi e nuovi (da genome editing) che favorirebbe gli interessi di pochi per un’ agricoltura molto lontana dalla nostra idea di biologico. Questa azione è tanto più insopportabile poiché avviene mentre l’attenzione pubblica è rivolta ad altro. E’ paradossale che mentre viviamo il dramma di mutazioni incontrollate del genoma di un virus, certa politica lavori a favore del genome editing del materiale di propagazione agricolo incurante del principio di precauzione, del opt-out espresso dall’Italia per tutti gli OGM e della sentenza della Corte di Giustizia europea per cui i prodotti del genome editing sono da considerare a tutti gli effetti OGM.
Qualche segnale incoraggiante però c’è. In questi mesi, lavorando con passione nel mondo dell’agricoltura biologica a cui ho dedicato tutta la mia attività professionale, ho riscontrato negli operatori biologici una rinnovata motivazione ad andare avanti perché si sentono apprezzati da consumatori sempre più consapevoli che chiedono cibo sano, pulito e giusto: quello che ho prodotto e ho insegnato a produrre per tanti anni.
Se nel 2020 le attività sono state, giocoforza, più limitate, i segnali che colgo mi dicono che siamo sulla strada giusta e possiamo dare un incisivo contributo al miglioramento dell’ambiente in cui viviamo e di cui siamo parte: la pandemia sta rendendo tutto questo più impellente.
Non a caso, forse, sarà l’anno internazionale della frutta e della verdura, una straordinaria opportunità di celebrare questi beni preziosi per la dieta e per la salute, che a volte diamo per scontati. In questo cibo essenziale per una dieta sana ed equilibrata vedo il lavoro paziente di tanti produttori e contadini biologici che con passione e dedizione arricchiscono le nostre tavole, le rendono allegre, ricche di biodiversità, rispettose del lavoro e dell’ambiente.
Nell’augurare buone feste a tutti voglio ringraziare coloro che a livello locale, nei biodistretti, nelle sedi regionali e nei circoli hanno continuato a testimoniare l’impegno dell’associazione per sostenere le esperienze più avanzate e innovative dell’agricoltura biologica.
Antonio Corbari
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