300 piccole e medie aziende agricole e cooperative sociali, presenti in 11 regioni italiane, che hanno deciso di innovare e di coniugare l’agricoltura biologica con la costruzione un welfare generativo e non assistenziale. Con questi numeri e intenti L’Associazione Nazionale di BioAgricolturaSociale (BioAS) si è presentata lo scorso 22 luglio al Sottosegretario del Mipaaf Giuseppe L’Abbate. “L’agricoltura sociale – ha detto Salvatore Cacciola Presidente nazionale di BioAS – rappresenta un mondo plurale e noi vogliamo essere i promotori di una nuova ecologia sociale”.
Motivo dell’incontro è stato quello di avviare un dialogo costruttivo con il Mipaaf sull’attuazione della legge quadro 141/2015 partecipando ai tavoli tecnici e all’osservatorio nazionale sull’agricoltura sociale.
Il sottosegretario Giuseppe L’Abbate, dopo aver ascoltato i vari interventi anche di imprenditori agricoli che praticano l’Agricoltura Sociale e che erano presenti all’incontro, ha espresso apprezzamento per l’impegno etico e sociale delle aziende agricole che aderiscono alla associazione da lui stesso definite come una “risorsa preziosa per le istituzioni. Di concerto con il Ministro Bellanova – ha detto – mi farò portatore delle vostre istanze”.

Giuseppe Romano, responsabile rapporti istituzionali di Aiab, ha fatto il punto sulla situazione delle aziende bio in Italia, riportando l’analisi Firab: oltre 70% sono state colpite dalla crisi Covid e vivono con molta difficoltà il loro rapporto con un mercato in continua evoluzione. Le aziende bio-sociali sono flessibili, innovano nei prodotti di alta qualità e nei processi di produzione e accettando la sfida della ricerca. “Il biologico che rappresentiamo – ha detto – è una realtà vivace e disponibile a continuare la collaborazione con il Mipaaf. Aiab, socio fondatore di BioAS è gia accreditata in vari tavoli tecnici del Mipaaf e dichiariamo la nostra disponibilità a proseguire nella scelta di collaborare e di fare conoscere l’originalità del modello biologico italiano, fatto di piccole e medie imprese che costruiscono economia sociale e contribuiscono alla qualità dell’ambiente.

La legge 141/2015 – ha concluso L’Abbate – ha certamente rappresentato un punto di svolta positivo nelle relazioni istituzionali con tante realtà territoriali impegnate a sviluppare progetti di agricoltura sociale qual è l’associazione Nazionale Bioagricoltura Sociale. Oggi si è avviato un dialogo con BioAS che certamente darà i suoi buoni frutti.”