Nel 1991, quando fu approvato il Regolamento Cee per l’agricoltura biologica, gli OGM – Organismi Geneticamente Modificati – erano molto meno noti e, soprattutto, erano molto meno diffusi di quanto lo sono oggi. Eppure, già allora un articolo di quel regolamento ne vietava espressamente l’uso in agricoltura biologica. Il movimento internazionale per l’agricoltura biologica, che aveva voluto e promosso quel regolamento, aveva intuito le incognite e i rischi insiti nell’uso di OGM in agricoltura.
Come è risultato più chiaro dopo, si tratta di incognite e rischi che investono l’ambiente, la salute umana e la stessa possibilità dei popoli di scegliere cosa produrre e come alimentarsi. La strada proposta dall’agricoltura geneticamente modificata è l’opposto di quella proposta dall’agricoltura biologica: per questo la loro coesistenza è impossibile.
Cosa sono gli ogm?
Gli OGM – Organismi Geneticamente Manipolati – sono organismi artificiali, spesso brevettati e dunque di proprietà privata di una azienda. Sono ottenuti inserendo nel patrimonio genetico dell’organismo “ospite” pezzi di DNA di organismi diversi.
Cosa hanno gli Ogm di diverso rispetto ai normali incroci?
La tecnica di incrocio, tuttora utilizzata in agricoltura nel miglioramento delle varietà vegetali e delle razze animali, si adotta per riprodurre piante e animali migliorandone le caratteristiche attraverso accoppiamenti selettivi fra individui tra loro fertili, generalmente appartenenti alla stessa specie. Al contrario, la manipolazione genetica “combina” organismi che in natura non possono fecondarsi: batteri con cereali, pesci con fragole, scorpioni con piante, ecc.
Ma non abbiamo sempre ottenuto Ogm con gli incroci delle piante?
L’agricoltura è di per sè un’attività in cui l’uomo interagisce con gli ecosistemi e molte colture attuali sono il risultato di incroci tesi a concentrare le caratteristiche positive di varietà diverse. Per fare ciò è però necessario che le piante che si incrociano siano compatibili, altrimenti entrano in gioco le barriere naturali che impediscono, nella maggior parte dei casi, la fecondazione tra individui di specie diverse. Al contrario, gli OGM sono il frutto di ricombinazioni artificiali del materiale ereditario ottenute mediante l’inclusione di frammenti di DNA di un organismo donatore in un organismo ospite che in natura non potrebbero in alcun modo scambiarsi il materiale ereditario. L’inclusione della caratteristica di resistenza al freddo indotta nelle fragole attraverso l’inclusione della sequenza di DNA che nei pesci artici determina una maggior tolleranza alle basse temperature non sarebbe mai stata possibile con le tecniche di incrocio finora utilizzate in agricoltura. Per questo motivo sostenere che gli OGM sono sempre stati creati non ha alcun fondamento.
Sulla sicurezza degli OGM non esistono prove certe!
Uno studio norvegese sulla sicurezza delle metodiche biotecnologiche, è stato finalmente reso pubblico: secondo quanto documentato, i dati scientifici dei prodotti OGM non sono sufficienti a confermarne la sicurezza.
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