Le nuove Indicazioni 2025 per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo di Istruzione, recentemente pubblicate, non contemplano il tema del cibo e della ristorazione scolastica, un aspetto di fondamentale importanza per la crescita e il benessere dei bambini. Per questo abbiamo scritto l’appello mensa e cibo a scuola indirizzato al Ministero dell’Istruzione e del Merito per integrare una parte importante del percorso didattico.
Riteniamo che l’alimentazione scolastica non sia solo una questione nutrizionale, ma anche educativa e culturale. Per questo, abbiamo avviato una riflessione condivisa tra esperti di ristorazione scolastica, pediatria, pedagogia e agricoltura sostenibile, politiche del cibo, sfociata nell’appello a cui hanno aderito già molte associazioni e reti, mentre altre sono in procinto di farlo. Chiediamo che queste tematiche vengano integrate nelle nuove Indicazioni 2025, affinché la mensa scolastica sia riconosciuta come parte integrante del percorso formativo.
Di seguito l’appello lanciato da Foodinsider e da altre realtà tra cui AIAB.
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Egregi membri del Ministero dell’Istruzione e del Merito,
Con riferimento alle Nuove Indicazioni 2025 Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione pubblicate in data 11.3.2025, ci permettiamo di sottoporre alla Vostra attenzione un tema, ora assente dal documento, che riteniamo indispensabile inserire poiché fondamentale tanto per il benessere e lo sviluppo integrale dei bambini e delle bambine, quanto per l’ambiente: la mensa scolastica.
Il momento del pasto, infatti, non è solo un atto nutrizionale, ma una vera e propria opportunità educativa, specie nel nostro paese, la cui forza culturale ed economica si gioca anche intorno all’importanza della propria cultura alimentare. È in mensa che i bambini imparano a nutrirsi correttamente e a conoscere nuovi alimenti, a socializzare, a rispettare le regole di convivio, a sviluppare consapevolezza di sé e del proprio corpo e a coltivare un rapporto sano e equilibrato con il cibo. L’educazione alimentare è parte integrante della crescita psicologica, fisica e sociale di ogni bambino e bambina. E se la scuola ha la responsabilità di proporla trasversalmente in ogni disciplina, il pasto è senza dubbio il momento in cui lo sforzo educativo trova concreta attuazione. La mensa scolastica non può essere esclusa dalle Indicazioni.
La mensa scolastica non è solo un luogo di apprendimento individuale: è anche un punto di connessione tra la scuola, la comunità e il territorio. Il cibo che arriva nel piatto è il risultato di un processo articolato, che richiede competenze specifiche, strategie mirate e un costante dialogo tra tutti gli attori coinvolti, dalle amministrazioni ai produttori locali, dalle famiglie agli educatori. Un menù scolastico buono non è solo nutrizionalmente equilibrato, ma anche sostenibile e radicato nella realtà locale. La mensa può e deve diventare uno spazio in cui i bambini non solo si nutrono, ma entrano in relazione con il territorio che li circonda, scoprendo i prodotti locali, il valore della stagionalità e il significato di una filiera corta e sostenibile.
Sottovalutare la funzione educativa del pasto scolastico è un rischio che non si può correre in un paese che serve ogni giorno più di 2 milioni di pasti e in questo servizio investe somme e sforzi organizzativi ragguardevoli che hanno anche lo scopo di migliorare le abitudini alimentari della popolazione e dunque prevenire obesità, diabete e altre malattie legate ad abitudini scorrette. Esiste oggi un numero crescente di Comuni, di Scuole, di Insegnanti e di Famiglie impegnate nel miglioramento della ristorazione scolastica: è una strada vincente, che genera cultura, salute e rispetto per l’ambiente.
La mensa, è bene ribadirlo, è ‘tempo scuola’ ed è parte integrante del processo educativo. Vi chiediamo quindi di prendere in considerazione l’integrazione di questo tempo delle Nuove Indicazioni 2025, riconoscendo il suo valore formativo e pedagogico.
Inoltre, è fondamentale che venga valorizzato il ruolo del cibo non solo come nutrimento, ma come strumento educativo per sensibilizzare i bambini e le bambine (e dunque le loro famiglie) a scelte consapevoli, al rispetto della biodiversità, alla sostenibilità e alla cultura alimentare. Per questo riteniamo fondamentale che le Nuove Indicazioni 2025 riconoscano la mensa scolastica come parte integrante del percorso educativo e della costruzione di una cittadinanza consapevole, attraverso le seguenti azioni:
1. Riconoscere il tempo trascorso in mensa come parte integrante dell’attività educativa, in linea con gli obiettivi di sviluppo dei bambini e delle bambine e inserire tale argomento all’interno del documento.
2. Sostenere l’importanza dell’educazione alimentare, promuovendo un approccio integrato che coinvolga insegnanti, educatori, famiglie e professionisti del settore, valorizzando attività e competenze che mettano in primo piano le esperienze concrete (attività laboratoriali, orti scolastici, uscite presso fattorie didattiche nel territorio per comprendere le filiere alimentari…).
3. Investire nella formazione specifica per il personale scolastico affinché possa affrontare il momento del pasto come un’opportunità educativa.
La scuola non è un’entità isolata, ma un organismo vivo che dialoga con la società in cui è inserita. Riconoscere il valore della mensa scolastica significa riconoscere il valore di una scuola che educa non solo con le parole, ma anche con le scelte quotidiane, costruendo un legame concreto tra i bambini, il cibo e il territorio in cui crescono.
Con fiducia e speranza, confidiamo in un Vostro positivo riscontro.
Il Comitato Direttivo di Foodinsider
Osservatorio nazionale indipendente mense scolastiche
Martedì, 18 marzo 2025
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