AIAB esprime tutto il suo appoggio alla Campagna lanciata da Foodinsider, Food Watcher e Menoperpiù e rivolta al ministero dell’Istruzione e a quello dell’Ambiente per evitare la soluzione proposta del lunch box con le monoporzioni e la conseguente semplificazione del pasto e deroga ai nuovi CAM (Criteri Ambientali Minimi).
Il Ministero dell’Istruzione nel definire le modalità di riapertura della scuola, e quindi anche della mensa scolastica, concede la possibilità di somministrare il pasto in classe attraverso i lunch box, le monoporzioni introducendo anche la semplificazione dei menu. Indicazioni che potrebbero avere seri impatti sull’ambiente, sulla salute dei bambini e sul lavoro.“Un approccio – dice Antonio Corbari, presidente di AIAB – che si scontra totalmente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, la strategia Farm to Fork della Comunità Europea per la salvaguardia della salute del pianeta e dei cittadini insieme alle iniziative di FAO, Unicef, OMS, PAM per combattere la malnutrizione nel mondo
Mentre le istituzioni internazionali puntano alla sostenibilità e a combattere la malnutrizione e l’obesità nel mondo, il nostro Paese pone più attenzione agli aspetti organizzativi della somministrazione del pasto in classe sottovalutando gli impatti sulla salute dei bambini, del pianeta e sull’economia locale.
Saltare a piè pari l’approvvigionamento locale non solo è senza senso e miope ma è anche un po’ . In schizofrenico, considerato che da un lato il governo investe denaro sulle attività di prossimità e dall’altro toglie loro un rapporto che è l’emblema della sostenibilità a tutto tondo”.
Inoltre, c’è un altro punto secondo AIAB, da segnalare. Ed è quello che dal biologico non si può prescindere delle mense scolastiche. “L’agricoltura biologica e biodinamica, oltre a costituire i presupposti di un modello di sviluppo equo e sostenibile, rappresentano tecniche produttive ad elevato valore ambientale, che promuovono biodiversità, fertilità dei suoli contribuendo alla lotta al cambiamento climatico. Non a caso il Green Deal europeo identifica e finanzia l’obiettivo del 25% della superficie agricola UE coltivata a biologico entro il 2030; sarebbe veramente poco responsabile nei confronti dell’ambiente, della salute pubblica e anche dell’economia delle produzioni nazionali sostenibili, come ben evidenzia l’”Indagine sull’impatto della Pandemia da COVID19 sul biologico” eseguito da FIRAB, tornare indietro rispetto a un lungo percorso di mense biologiche sostenibili iniziato 30 anni fa, e che ha dato vita ai CAM per la ristorazione collettiva approvati la prima volta nel 2011 e nella nuova versione a inizio 2020”.
#SALVALAMENSA #moNOporzioni>
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