Roma, 26 maggio 2021 – “L’esclusione delle NGT – Nuove Tecniche Genomiche – dal quadro giuridico esistente che si applica agli OGM per l’agricoltura e il cibo potrebbe compromettere i sistemi agro-alimentari biologici, poiché renderebbe impossibile tracciare gli OGM lungo la catena alimentare e quindi evitare contaminazioni che, oltre a causare perdite economiche, non consentirebbero di soddisfare gli standard di qualità biologica e le aspettative dei consumatori”. Questa la principale preoccupazione espressa dalle associazioni del biologico in una lettera indirizzata al ministro dell’Agricoltura italiano, in apertura del Consiglio Agrifish che si tiene oggi e domani.

AIAB, FederBio, AssoBio e l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica chiedono, in merito a questo, un’esplicita protezione del settore biologico e in particolare la protezione per le eccellenze del Made in Italy nel contesto europeo.

“L’affermazione secondo cui le NGT (Nuove Tecniche Genomiche) contribuirebbero agli obiettivi del Green Deal e F2F – scrivono le associazioni –  si basa su ipotesi relative a colture che potrebbero essere sviluppate in futuro e non su quelle (poche) colture pronte per il mercato o in fase di applicazione. Inoltre, realizzati solo con un adattamento della legislazione non risulta fondata. La legislazione esistente a livello europeo non vieta gli OGM e consente la commercializzazione dei prodotti delle NGT se queste superano la valutazione del rischio lasciando al mercato il giudizio sull’utilità o meno di questi prodotti. La Corte di Giustizia Europea si è già pronunciata su tale regolamentazione affermando che il quadro giuridico sugli OGM è idoneo a disciplinare anche le Nuove Tecniche Genomiche per una rigorosa valutazione del rischio e per garantire tracciabilità ed etichettatura a tutela del consumatore e delle produzioni bio.
Il documento di lavoro che sarà presentato all’Agrifish manca invece di un approccio pragmatico e orientato alla soluzione per quanto riguarda l’individuazione e la tracciabilità.

In sintesi, AIAB, FederBio, AssoBio e l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica non condividono le ipotesi su cui la Commissione basa la sua argomentazione a favore della necessità di una nuova legislazione per le NGT e ritengono che le questioni cruciali riguardanti la tracciabilità e l’etichettatura non siano sufficientemente affrontate.

“Ci auguriamo – concludono – che il ministro Patuanelli, che ha senz’altro a cuore la qualità che ha sempre contraddistinto i prodotti biologici italiani, possa fare un intervento a favore di una loro maggiore tutela”.