L’Environmental Working Group ha ribadito che gli OGM non sono la soluzione alle carestie e alla fame nel mondo.
Le multinazionali biotech e chi supporta le coltivazioni geneticamente modificate e l’agricoltura industriale sostengono che gli Ogm siano la chiave per nutrire il Pianeta, ma evidenze recenti mostrano che si tratta di promesse senza fondamento.
Le Colture Ogm – principalmente mais e soia – non hanno contribuito in modo sostanziale alla sicurezza alimentare globale e sono prevalentemente utilizzati per nutrire gli animali e macchine, non le persone, afferma l’ente.
Gli studi dimostrano che le colture OGM negli Stati Uniti non sono più produttivi di colture non-OGM in Europa occidentale.
Uno studio recente in Africa ha rilevato che le colture che sono state incrociate e migliorate per la tolleranza alla siccità con tecniche tradizionali hanno avuto rendimenti del 30 per cento in più rispetto alle varietà di OGM.
“Invece di contare sulle speranze ancora vacanti per le colture di OGM, ha senso mettere in atto strategie di buon senso che potrebbero aumentare le forniture di cibo con il minimo impatto ambientale” afferma l’EWG. Tra questi vi sono:
1) Sicurezza alimentare
Le coltivazioni Ogm – che riguardano principalmente mais e soia – non hanno contribuito in modo sostanziale alla sicurezza alimentare globale e sono utilizzate prevalentemente per la produzione di mangime destinato agli animali da allevamento, non per nutrire direttamente le persone.
2) Produttività
Gli studi dimostrano che le colture geneticamente modificate negli Stati Uniti non sono più produttive delle colture non geneticamente modificate presenti nell’Europa Occidentale.
3) Resistenza alla siccità
Uno studio condotto di recente in Africa ha evidenziato che le colture non Ogm realizzate per risultare tolleranti alla siccità con tecniche tradizionali sono risultate migliori del 30% nel rendimento rispetto alle varietà geneticamente modificate.
Secondo l’Environmental Working Group, invece di continuare a riporre speranze nelle coltivazioni geneticamente modificate, il mondo dovrebbe aumentare la produzione di alimenti con il minimo impatto ambientale.
Come produrre cibo a basso impatto ambientale così da sfamare l’intera popolazione mondiale?
1) Fertilizzanti
Intervenire sull’impiego delle risorse con un utilizzo più intelligente dei fertilizzanti, in modo da non sprecare denaro e da non compromettere la fertilità naturale dei terreni. Ciò porterebbe ad una crescita del 30% della disponibilità di cibo calcolata sulla base delle calorie.
2) Biocarburanti
Eliminare i biocarburanti la cui produzione risulti basata sulle coltivazioni alimentari. Ciò porterebbe ad una crescita dell’8% per quanto riguarda gli alimenti disponibili sulla base del calcolo delle calorie.
3) Sprechi alimentari
Eliminare gli sprechi alimentari. Un taglio netto degli sprechi alimentari sotto tutti i punti di vista e in particolar modo a partire dalle stesse coltivazioni, dalle scelte dei fornitori, da aziende e supermercati, porterebbe ad un aumento delle calorie disponibili a livello mondiale del 33%.
4) Consumo di carne
Dimezzare il consumo globale di carne. Ridurre drasticamente il consumo mondiale di carne significa anche diminuire sia la produzione di questo alimento sia la quantità di terreni destinati alla produzione di mangimi per gli animali da allevamento con un incremento delle calorie disponibili pari al 27%.
Nel complesso, in base all’analisi dell’Environmental Working Group, un uso più intelligente delle risorse del Pianeta potrebbe contribuire ad incrementare i quantitativi di cibo disponibile per la popolazione mondiale.
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