La Commissione Europea approva i primi 7 Piani Strategici Nazionali della PAC, mentre la revisione della prima bozza del Piano Italiano ancora non è giunta alla Commissione.
17 Associazioni chiedono al MIPAAF un aggiornamento sulla redazione della nuova versione del documento di programmazione dei fondi UE per l’agricoltura e la ripresa del tavolo nazionale di partenariato
“Che fine ha fatto il Piano Strategico Nazionale della PAC e il tavolo di partenariato?” è quanto si chiedono 17 Associazioni del mondo ambientalista, dei consumatori e dell’agricoltura biologica (Coordinamento Coalizione #CambiamoAgricoltura, Animal Equality, Greenpeace e Terra!) dopo l’approvazione nei giorni scorsi dei primi 7 Piani Nazionali Strategici della PAC (PSP) da parte della Commissione Europea.
Il 31 agosto, infatti, il Commissario Europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski ha annunciato l’approvazione dei Piani di Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Polonia, Portogallo e Spagna che rappresentano un budget di oltre 120 miliardi di Euro.
Il coordinamento delle associazioni sottolinea che dopo l’ultima riunione del Tavolo di partenariato del 22 luglio scorso non si hanno più notizie della nuova versione del documento di programmazione della PAC che dovrebbe recepire anche le 40 pagine di osservazioni critiche inviate dalla Commissione UE. Il Ministro Patuanelli, in quella sede, aveva promesso di presentare alla Commissione UE la nuova versione del PSP entro il mese di settembre dopo almeno un ulteriore confronto con il Tavolo di partenariato Socio-Economico. Manca meno di un mese a questa scadenza e dal MIPAAF non sono arrivati aggiornamenti né tantomeno una bozza della nuova versione del PSP.
“Ancora una volta il nostro Paese è in deficit nel coinvolgimento paritario delle parti su un documento che influirà pesantemente sulle possibilità di avviare una transizione ecologica della nostra agricoltura e di tutto il Sistema Italia” affermano i portavoce delle 17 Associazioni.
Le associazioni denunciano anche uno scarso e inadeguato coinvolgimento degli attori sociali ed economici a livello regionale (le Regioni rimarranno ancora autorità di Gestione dei Programmi di Sviluppo Rurale). Il lavoro delle Regioni è stato disomogeneo e non coordinato, di fatto venendo meno a quella uniformità nazionale che la Commissione Europea auspica con la richiesta di un unico documento per Stato Membro, come si è verificato in altri paesi come la Spagna e la Francia che, pur avendo anch’essi un sistema regionalizzato, vedono già approvato il proprio PSP.
Le 17 associazioni chiedono pertanto al MIPAAF di condividere al più presto le bozze della nuova versione del PSP per consentire al partenariato di presentare le proprie osservazioni e discuterne in un nuovo tavolo di confronto. Nessun aggiornamento anche sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica a cui deve essere sottoposto il PSP, il cui iter dovrebbe concludersi prima dell’approvazione da parte della Commissione Europea del Piano, al fine di assicurare che i fondi PAC non aggravino ulteriormente gli impatti che l’agricoltura genera sull’ambiente, come purtroppo si sta ora verificando.
“La futura programmazione della PAC come appare ora dall’attuale versione del piano (risalente allo scorso 31 dicembre) appare ben lontana dal perseguire gli obiettivi delle strategie Europee Biodiversità 2030 e Farm to Fork.” affermano le associazioni, che proseguono: “I significativi passi avanti positivi sul Biologico nella bozza Ministeriale, sono a rischio per l’incertezza dei fondi stanziati a livello regionale. Inoltre, ad essi dovrà essere affiancato da un reale cambio di modello dell’intero sistema agro-alimentare che abbracci i principi dell’agroecologia, in particolare per una riduzione degli impatti su clima, salute dei suoli agricoli e biodiversità”.
L’Italia sembra ignorare questi gravi problemi ambientali come conferma la posizione favorevole del nostro Paese sulle deroghe alle due norme ambientali della condizionalità (obbligo di rotazioni e mantenimento delle Aree di Interesse Ecologico) per il 2023, che le 17 Associazioni avevano chiesto di non appoggiare come Stato membro.
“Auspichiamo che il tanto declamato impegno sull’ambiente di tutti i partiti e movimenti politici in competizione per le prossime elezioni politiche del 25 settembre si traduca in adeguati e sostanziali correttivi al Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022 e che la Commissione Europa approvi il documento di programmazione italiano solo se esso rispetterà le richieste di un maggior impegno ambientale. I drammatici effetti del cambiamento climatico, della degradazione dei suoli e della perdita della biodiversità sono sotto gli occhi di tutti: siccità, alluvioni e invasione delle cavallette, sono le nuove piaghe del XXI° Secolo nel Mediterraneo. Nell’attuale contesto di crisi geopolitica ed economica un PSP realmente attento alla tutela di tutte le componenti ambientali e del paesaggio è uno degli strumenti di cui abbiamo bisogno anche per garantire l’accesso al cibo sano ed equo per le generazioni presenti e future.”, concludono le Associazioni.
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