Per l’Italia la strada del successo passa dall’agricoltura biologica. I dati presentati dal Ministero in occasione del convegno che si è tenuto a roma lo scorso 6 luglio a Roma dal titolo “Il biologico nel 2021 e il futuro del settore” disegnano un quadro positivo.
L’evento, organizzato da Ismea e Mipaaf, è stato l’occasione per anticipare i dati relativi al settore che evidenziano un aumento di produzioni, di superfici e di mercato, anche se non mancano criticità strutturali che devono essere superate.
“Il trend di crescita delle superfici nelle diverse regioni – ha detto Giuseppe Romano, presidente di AIAB – mostra un paese con troppe differenze. Non è possibile che ci siano regioni che contano una superficie bio al 5-6% e altre che superano il 30%. Evidentemente non tutti i territori sono allineati nel conseguimento degli obiettivi della Green Deal Europeo e delle Strategie Nazionali. Questo mette a rischio il raggiungimento dell’obiettivo del 25% di superficie entro il 2027, sicuramente uno dei target più ambiziosi del Piano Strategico Nazionale della PAC”.
E’ dunque necessario uno sforzo ulteriore che metta a sistema tutti gli strumenti e le risorse a disposizione per puntare con decisione verso i target prefissiti e sicuramente le Regioni debbono essere tra il player principali di questa strategia.
Ancora oggi dai dati presentati si evidenzia la necessità di continuare l’azione di informazione dei cittadini.
“E’ fondamentale quindi rinforzare la campagna di comunicazione sul biologico – aggiunge Romano – ma è necessario focalizzare l’attenzione sul processo di produzione del prodotto biologico, perché è nel processo che il bio fa la differenza. Assistiamo oggi al proliferare di dubbie certificazioni di sostenibilità, assolutamente non garantite e di prodotti a residuo zero, anch’essi di dubbia garanzia, che in fase di produzione non hanno alcun limite di utilizzo di prodotti fitosanitari. E’ necessario ribadire a gran voce che la sostenibilità in agricoltura ha un nome e un cognome e si chiama Agricoltura Biologica”
Infine AIAB ha espresso soddisfazione per il gran lavoro svolto da Ismea nel raccogliere questi dati e si è detta allineata su alcuni temi che sono stati esposti dagli organizzatori dell’incontro che rappresentano le sfide del futuro del settore: rafforzare la presenza di prodotti biologici nella ristorazione collettiva (mense pubbliche e private in ospedali, scuole, aziende) coinvolgendo anche altri ministeri come quello della salute e dell’istruzione; orientare gli aiuti verso le aziende certificate e supportarle nel processo di certificazione, puntare sulla ricerca, drammaticamente in ritardo nel settore “L’agricoltura del futuro – ha concluso Romano – non può più essere quella che inquina e desertifica. L’emergenza climatica e ambientale è sotto gli occhi di tutti e nessuno può più ignorare l’urgenza di intervenire sul sistema produttivo. Il bio è l’agricoltura del futuro”.
Qui tutti i dati presentati
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