Sono anni che si rincorrono gli allarmi sui cambiamenti climatici ma concretamente niente viene fatto dalla politica per contrastarli.

L’attivazione del fondo di solidarietà nazionale, la richiesta a Bruxelles di aumentare gli anticipi dei fondi europei PAC per garantire più liquidità’ alle imprese agricole sono le giuste risposte del Governo all’emergenza ma il contrasto al cambiamento del clima, che ne è la causa, si fa modificando radicalmente modelli produttivi e di consumo.
In questo senso anche l’avvio di un piano di rafforzamento ed efficientamento delle infrastrutture irrigue con una dotazione di oltre 700 milioni di euro, non deve giustificare il mantenimento dello stesso modello produttivo basato sull’idea di risorse naturali infinite.

È evidente che il perseverare della siccità sta pesantemente compromettendo la campagna agricola e c’era necessità di interventi di soccorso per gli agricoltori. Purtroppo a fronte di questa gravissima assenza di precipitazioni, ci troveremo presto a piangere i danni per l’eccesso di pioggia che sarà concentrata in poche ore.

La situazione mette anche in evidenza la necessità di un maggiore controllo della stabilità idrogeologica dei territori e il ritardo con cui si interviene nel contrastare i cambiamenti climatici in termini di indirizzo verso modelli agricoli più resilienti e di ricerca. Oggi quasi l’80% del mercato delle sementi è in mano a sole 6 multinazionali che controllano contemporaneamente il mercato dei pesticidi. Non si vedono da anni e tantomeno all’orizzonte sementi con caratteristiche di aridoresistenza o attività di consulenza che spieghino agli agricoltori il rapporto tra bilancio idrico e attività della sostanza organica. L’approvazione quasi asettica delle commissioni di Camera e Senato del decreto che contiene anche l’investimento su non meglio specificate biotecnologie continua ad andare nel senso della navigazione a vista senza una vera volontà di cambiamento.

Guardiamo anche oltre l’emergenza:
La prossima discussione sulla riforma della PAC nonché l’analisi sui risultati prodotti dai PSR rappresentano la vera occasione per promuovere quella ‘sostenibilità’ abusata nei termini e dimenticata nei fatti. L’agricoltura biologica e biodinamica sono i veri modelli sostenibili di agricoltura. Vanno sostenuti e supportati con ricerca e sperimentazione partecipata.

Vincenzo Vizioli