di Antonio Corbari

Glifosato piperonyl butossido, pyrimifos methyl sono prodotti chimici di sintesi ad azione sistemica non ammessi in agricoltura biologica.
Quanto rilevato dall’inchiesta de Il Salvagente è una conferma di quello che AIAB dice da sempre: a partire dalle istituzioni, bisogna orientarsi in maniera più convinta verso il biologico, dando il giusto valore al cibo e a chi lo produce nell’unico metodo sostenibile che conosciamo: il biologico certificato.
Invece ci si ostina a proporre gli stessi modelli di produzione. Non dimentichiamo che oggi assumiamo pesticidi non solo tramite il cibo che mangiamo ma anche con l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo.
Sul glifosato da anni portiamo avanti una battaglia, insieme a tante altre associazioni. Non vedere i danni che fa, sulla salute dell’uomo e dell’ambiente significa ignorare evidenze scientifiche sempre più rilevanti e assumersene la responsabilità, quanto meno morale.
In questi giorni stiamo sprecando un’occasione importante e disperdendo gli investimenti pubblici della PAC che potrebbero dare ulteriore impulso al bio. Cominciamo almeno dalle categorie più fragili: anziani e bambini e investiamo in una ristorazione pubblica totalmente biologica.
Il mondo si cambia facendo scelte coraggiose e lungimiranti, la nuova PAC avrà i propri effetti in Europa per 10 anni e nel 2030 speriamo di non dover più parlare di residui di Glifosato negli alimenti ma nemmeno di colture OGM resistenti ai patogeni e che non richiedono pesticidi.