Dal Friuli alla Sicilia, al Vinitaly si brinda ai successi del vino biologico. Un caso su tutti: i premi ricevuti al 5 Stars Wine, importante Concorso internazionale dall’azienda veneta Daniele Piccinin per il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Pinot Grigio Le Carline. I vini sono stati premiati nella categoria Wine Without Walls, che seleziona i vini simbolo in tema di sostenibilità ambientale e rispetto della biodiversità.
Il caso dell’azienda veneta è ricordato da Firab, la Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica, partner del progetto “Territori Bio” finanziato dal PSR Veneto che coinvolge anche i due Biodistretti AIAB “BioVenezia” e “Colli Euganei”.
“Il vino biologico italiano è una realtà sempre più consolidata sul mercato – dice Alba Pietromarchi, ricercatrice di Firab, prsente al Vinitaly. Alle caratteristiche di sostenibilità associa proprietà organolettiche di eccellenza sempre più ampiamente riconosciute. Tanto che ormai nei concorsi internazionali i vini biologici gareggiano assolutamente alla pari con rinomati vini convenzionali”.
A segnare il passo, oltre ai premi ci sono i numeri: le superfici viticole bio sono aumentate (+23,8% tra il 2015 e il 2016), raggiungendo a livello nazionale una superficie complessiva di circa 103.000 ettari. Per quello che riguarda le vendite, nella grande distribuzione il trend di vino bio ha segnato negli ultimi anni un incremento da record: +102% tra il 2014 e il 2015; +64% tra il 2015-2016; +108% tra il primo semestre 2016 e lo stesso periodo del 2017.
“Il futuro del vino è biologico – dice Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB – Nei prossimi anni non servirà un padiglione per il bio ma uno spazio per chi ancora non c’è”.
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