Nella giornata mondiale dell’alimentazione, la FAO ci ricorda numeri importanti: Oltre 3 miliardi di persone (il 40% della popolazione mondiale) non possono permettersi un’alimentazione sana; quasi 2 miliardi di persone sono in sovrappeso o obese; il 10% della popolazione consuma alimenti non sicuri cioè contaminati da batteri, virus o sostanze chimiche; il 14% degli alimenti prodotti nel mondo va perso e il 17% va in deperimento; entro il 2030 le spese sanitarie potrebbero superare i 1300 miliardi; i sistemi agroalimentari globali danno lavoro a 1 miliardo di persone, più di qualsiasi altro settore;
Non dobbiamo mai dimenticarci il peso che assume il tema dell’alimentazione a livello ambientale, economico, sociale, sanitario.
“Noi di AIAB non abbiamo dubbi – dice Giuseppe Romano – la strada da seguire è lo sviluppo del metodo biologico nel mondo e la messa al bando di tutte le produzioni genetiche come Ogm e Nbt. Il Pianeta non può più sostenere il peso della produzione industriale. Basti penare che i sistemi alimentari globali producono oltre il 33% di emissioni di gas serra ma, di contro, i piccoli agricoltori producono circa il 33% del cibo del mondo.
L’Europa ha capito l’importanza di puntare sul biologico e ha indicato come obiettivo per gli Stati membri il 25% di SAU entro il 2030. L’Italia, considerata la sua posizione di vantaggio rispetto agli altri, può senz’altro fare di più. Ad esempio, fissando nel proprio Piano Strategico Nazionale l’obiettivo del 30% di superficie agricola coltivata a biologico entro il 2027”.