Per il secondo anno il Friuli Venezia Giulia si prepara a celebrare la Giornata europea del biologico, il 23 settembre. Per farlo adeguatamente non basta un giorno, ma ci vuole un
intero fine settimana: il 22, 23 e 24 settembre 2023 si alterneranno una trentina di eventi, luoghi e attività diversi, su tutto il territorio regionale.

Il biologico nella Regione è un metodo praticato da 1.125 operatori, di cui circa 900 agricoltori ed allevatori, il resto sono trasformatori e rivenditori (i dati si riferiscono al 2022, elaborati
da ISMEA e presentati a inizio settembre al salone SANA). Tutti rispettano il Regolamento Europeo 848/2018 e si sottopongono al sistema di controllo. A tutt’oggi il metodo bologico
è l’unico, nel settore agroalimentare europeo, ad essere obbligatoriamente tracciato e verificato costantemente in ogni fase e che riporta sempre in etichetta, anche dei
trasformati, l’origine della materia prima.

Gli ettari coltivati in bio, sempre a livello regionale, sono 20.295, ovvero il 9% della SAU (Superfice Agricola Utilizzata). Dati che se guardati in prospettiva indicano un aumento,
rispetto all’anno precedente, del 1.4% in termini di operatori e del 9% in termini di superfice.

Siamo lontani dal 26% dell’Austria ma comunque si tratta di un settore che continua a crescere, uscito dalla nicchia e che attraverso le difficoltà del momento (soprattutto economiche) trova la via per passare dall’adolescenza all’età adulta. Nel biologico trovano casa le esperienze imprenditoriali ed agricole più originali e innovative, tra cui delle eccellenze che meritano di
essere conosciute e fatte conoscere: non mancano infatti i premi internazionali attribuiti ai vini ed alle birre bio regionali, così come il premio regionale alla miglior pesca a polpa
gialla e diverse “medaglie” ai formaggi. Ciò fuga un frequente pregiudizio: il bio non solo fa bene, ma è anche buono!

Importante il fatto che chi fa biologico segue la vocazionalità dei territori, quindi, nella nostra regione, si incontrano viticoltori e frutticoltori bio soprattutto in collina, allevamenti laddove i pascoli sono la norma, seminativi in pianura e sui declivi più dolci, mentre l’orticoltura è presente in modo trasversale, dalla montagna fino alla costa. Non mancano realtà di rilievo nazionale ed internazionale, come molti vignaioli dai nomi famosi, ma dei pionieri della produzione di uova bio o di prodotti vegani e vegetariani.

In Regione la comunità del biologico trova casa in AIAB FVG, l’articolazione regionale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica. L’associazione offre diversi servizi, tra
cui l’assistenza tecnica specialistica, la formazione, l’attività per le scuole rivolta sia ad insegnati che a famiglie e studenti, il sostegno alla costruzione di filiere locali ed alla
ricostruzione di infrastrutture ecologiche all’interno delle aziende. L’attività trasversale e continua più importante rimane però l’informazione, sia rivolta a produttori e tecnici che a
consumatori e decisori politici. Solo una base di bravi produttori formati e critici consumatori responsabili può fare la differenza nel sistema agroalimentare e, di conseguenza, avere un impatto significativo sul clima, biodiversità, salute e suolo.

Proprio per fare informazione AIAB FVG ha organizzato le giornate del biologico 2023:

30 luoghi e occasioni per conoscere, apprezzare, gustare il biologico regionale, andando a toccare con mano “come si fa bene il bio”, dal campo fino alla tavola, ma anche per comprendere “perché fare bio” e perchè deve diventare una sana e piacevole abitudine quotidiana, soprattutto quando il bio è locale. Una buona metà degli eventi avrà luogo in
ristoranti, gelaterie, pizzerie e agriturismi, che all’occasione dedicheranno un menù speciale in cui gli ingredienti provenienti dalle aziende bio locali incontreranno l’abilità e la
creatività di chef e artigiani del cibo che ne esalteranno le caratteristiche sensoriali, pur rispettando le sane caratteristiche nutrizionali. Ci saranno piatti classici come lo strudel con le mele appena raccolte o la ricotta di malga, ma anche delle vere novità, ispirate dai prodotti agricoli che il cambiamento climatico sta portando nelle nostre campagne e sulle nostre tavole, come i fagioli azuki bio coltivati a Sesto al Reghena o le patate americane cresciute a Dignano o la spirulina di Pocenia, e molti vini buoni ed autentici.

A tutto ciò si aggiungono 3 eventi di approfondimento:

1) sul ruolo dell’agricoltura biologica familiare nel nord e nel sud del mondo, venerdì 22 a San Marco di Mereto di Tomba, con un confronto tra gli agricoltori bio friulani ed una
delegazione proveniente dal Brasile;
2) un giro in bici tra le aziende che forniscono il GODO (Gruppo Organizzato di Domanda e Offerta, l’innovativo metodo di distribuzione dei prodotti bio locali gestito da AIAB FVG),
che darà l’opportunità ai partecipanti di apprezzare sia i prodotti che l’effetto sull’ambiente delle pratiche biologiche, sabato 23 nell’area di Fiumicello;
3) su agricoltura, clima e salute, con la partecipazione del prof. Paolo Bàrberi, agroecologo della Scuola degli Studi Superiori Sant’Anna di Pisa e Renata Alleva, biologa nutrizionista
e docente all’Università di Bologna, con il saluto di Elena Panichi, capo Unità Agricoltura Biologica presso la Commissione Europea, sabato 23 a Pordenone, presso la sala della
biblioteca civica.

Fonte: AIAB FVG

Tutte le informazioni su programmi, percorsi, attività e luoghi sono disponibili sul sito e sui social dell’associazione.

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