kuauipesticidesIl colosso biotecnologico DuPont-Pioneer ha dovuto risarcire 15 persone appartenenti alla comunità di Wimea, nell’isola hawaiana di Kauai, di 500.000 dollari a causa dei seri problemi di salute riscontrati dopo l’esposizione continuativa a un’ estesa e tossica massa di polveri chimiche, prodotta dall’azienda, nel corso delle numerose attività di sperimentazioni di ingegneria genetica condotte sui semi.
Questa è solo l’ultima delle numerose vittorie conquistate dalla popolazione locale contro una delle sei più potenti aziende sementiere del mondo (DuPont-Pioneer, Syngenta,Monsanto, Dow, BASF e Bayer).
Molte di queste aziende insediatesi prepotentemente nell’isola senza alcun rispetto della salute della gente locale, da tempo testano e piantano in questo territorio semi modificati mediante tecniche di ingegneria genetica prima di esportarli verso luoghi come lo stato statunitense Iowa, dove vengono venduti agli agricoltori e al resto del mondo.
Come mostra la foto, i campi presentano un rivestimento rosso dovuto ai pesticidi che periodicamente vengono distribuiti sui terreni dalla DuPoint-Pioneer. La polvere che viene liberata nell’aria e che si deposita sulle case e sui campi obbliga la popolazione a restare segregata in casa con le finestre chiuse. Per anni, gli abitanti hanno subito questo vile trattamento sfociato finalmente in un processo che ha dato ragione agli hawaiani. Gli avvocati credono molto fiduciosamente che altri risarcimenti si potranno ottenere in futuro continuando a lottare, nonostante non sia per niente quantificabile in termini economici la mole dei gravi problemi di salute che si sono registrati: tra questi, lesioni cancerose, effetti tossici sull’apparato riproduttivo, difetti alla nascita, distruzione del sistema immunitario, nervoso ed endocrino, danni epatici.
La DuPont-Pioneer espone la popolazione di Waimea a una concentrazione di pesticidi da sei a otto volte superiore rispetto a quella usata sull’intera isola e in alcuni casi, queste sostanze chimiche vengono somministrate sulle colture sperimentali, derivanti dalla crescita dei semi ingegneristicamente modificati, con una frequenza 15 volte superiore nel corso dell’anno.
Dall’altra parte della città, invece, si è insediato, invece, un altro colosso, Syngenta che intossica, nella stessa misura, la comunità locale: in particolare, i bambini che frequentano la Waimea Canyon Middle School. Gli insegnanti di questa scuola, stanchi della persistente esposizione a questi prodotti così altamente tossici, si sono fatti sentire presentando diverse petizioni agli enti pubblici federali e denunciando testardamente l’uso disinvolto di pesticidi dannosi per il cervello.
Nel 2013 gli abitanti di Kauai sono riusciti a far approvare una legge che vieta l’utilizzo di questi pesticidi pericolosi nelle aree più esposte, realizzando, in aggiunta, un testo molto esauriente su come questi pesticidi venivano usati. Le aziende Dow, DuPont-Pioneer e Syngenta hanno risposto prontamente citando in giudizio la Contea di Kauai.
All’inizio di questo mese, inoltre, in occasione dell’incontro annuale tra tutti gli azionisti della svizzera Syngenta, con grande coraggio, alcuni rappresentanti della comunità locale dell’isola hanno raggiunto la Svizzera per discutere dei soprusi subiti al fine di tutelare gli interessi della popolazione hawaiana. Come racconta Gary Hooser, un consigliere della contea: “Il mio messaggio è stato chiaro e inequivocabile. Ho chiesto loro di ritirare la causa legale contro la Contea di Kauai, di onorare e rispettare le leggi hawaiane e di offrire alla comunità del posto lo stesso rispetto e la stessa protezione che offrono alla popolazione della loro terra, la Svizzera”.
La delegazione hawaiana, ovviamente, non è stata ben accolta: contro di loro si è alzata una barricata di armi della sicurezza svizzera oltre che il muro dell’indifferenza dell’amministratore delegato della Syngenta. Nonostante questo ostico benvenuto, Hooser è riuscito a condividere poche parole del suo messaggio direttamente con gli azionisti sul grande schermo intercettando il pensiero del grande movimento globale di persone che lottano per rivendicare protezione dai pesticidi altamente nocivi.