“Funky GAL 2, il primo sportello del biologico”  è il nuovo progetto promosso dal Bio-Distretto dell’Agricoltura Sociale di Bergamo che promuoverà la cultura del biologico e dell’alimentazione sana e sostenibile e fornirà uno strumento di sviluppo per le aziende agricole.
Il progetto nasce in continuità con “Funky GAL come sono BIO stamattina!” che aveva l’intento di promuovere le iniziative di agricoltura bio-sociale del territorio del GAL con uno sguardo attento alle nuove generazioni.
Funky GAL 2 si inserisce nel solco tracciato da questo precedente progetto con l’intenzione di rafforzare ulteriormente l’impatto comunicativo verso la cittadinanza e di fornire un concreto servizio di sostegno e consulenza alle aziende agricole attraverso la creazione di uno sportello dedicato. Lo scopo è quello di migliorare il livello qualitativo delle loro produzioni, raggiungere standard costanti e valorizzare al meglio il loro posizionamento sul mercato.
La strategia di comunicazione sarà articolata in promozione web e cartacea con la creazione di contenuti informativi e promozionali. Lo sportello prenderà forma su una nuova pagina dedicata all’interno del sito internet del Bio-Distretto. Attraverso questo strumento sarà possibile accedere a servizi di formazione e consulenza su un ampio ventaglio di temi. Uno sguardo particolare sarà rivolto a tutte le aziende che intendano migliorare o approcciare per la prima volta il metodo produttivo biologico.
Si tratta dunque di un progetto che,  come previsto dal Bando 3.2.01 “Informazione e promozione dei prodotti di qualità” del GAL dei Colli di Bergamo e del Canto Alto”  che si sviluppa partendo dalle realtà del territorio e dalle loro necessità
Il progetto “Funky GAL 2, il primo sportello del biologico” inizia il proprio percorso al termine di un anno profondamente segnato dalla pandemia di Covid-19. Sebbene il settore agricolo, e quello biologico in particolare, abbiano mostrato segnali di tenuta anche nei periodi più bui del contagio, sono molte le incognite aperte.
Secondo Coldiretti, infatti, proprio il Covid ha spinto nel  2020 i consumi di biologico in Italia alla cifra record di 3,3 miliardi di euro, con una crescita del 4,4% sull’anno precedente. Questo dato, che pure va ancora approfondito e analizzato anche alla luce del perdurare della crisi pandemica e dei suoi futuri impatti sulla capacità di spesa, sembra denotare un aumento dell’attenzione del consumatore verso la qualità del cibo e la sostenibilità ambientale dei processi produttivi. È una tendenza in essere da molti anni ma che il diffondersi dei modelli di smart working e il maggior tempo destinabile alla cucina casalinga, potrebbe aver incrementato ulteriormente. Tuttavia, il dato non è univoco e a beneficiarne non sono tutte le categorie di produttori. Come sottolineato dalla ricerca di FIRAB “Indagine sull’impatto della pandemia da Covid-19 sul Biologico” condotta nei mesi del primo lockdown, sono moltissime le aziende biologiche entrate in profonda crisi a seguito del blocco degli spostamenti, soprattutto quelle di minori dimensioni che vendevano in mercati rionali, vendita diretta e settore ristorazione i loro principali canali di vendita e che integravano il proprio reddito con attività rientranti nella multifunzionalità aziendale come agriturismo e organizzazione di eventi.
Un elemento da considerare e che getta una luce di speranza sulle iniziative agricole locali e a filiera corta, è la maggiore propensione per la scoperta dei luoghi di vicinato e le realtà rurali determinata dalle limitazioni agli spostamenti. Sono molti gli abitanti di aree urbane come quella di Bergamo ad aver riscoperto il piacere di una camminata in campagna o la visita ad una realtà rurale anche nelle immediate vicinanze della città.
Il Bio-Distretto dell’agricoltura sociale di Bergamo e il GAL dei Colli di Bergamo e del Canto Alto, alla luce di tutto questo, ritengono che oggi sia il momento di imprimere un’accelerazione allo sviluppo e alla promozione dell’agricoltura biologica, sostenibile e di prossimità, andando incontro alle tendenze di lungo periodo sopra ricordate e con l’obiettivo di lenire gli impatti che questo momento storico ha avuto sulle aziende più fragili.

L’intervento cardine del progetto riguarda la creazione di uno sportello, in una apposita pagina denominata “SPORTELLO BIOLOGICO” ,accessibile dal sito web del Bio-Distretto , sviluppato per offrire Servizi di consulenza e supporto tramite uno sportello online,Gli agricoltori del territorio del GAL e gli associati del Bio-Distretto potranno così accedere ad un articolato programma di iniziative che comprendono consulenze, momenti formativi, azioni di supporto e partecipazione ad eventi commerciali.
Nel dettaglio le iniziative di consulenza offerte saranno due: la prima riguarda una consulenza agronomica. Con questa il progetto intende promuovere una figura di “Tecnico di agricoltura biologica” che, in base alle sue conoscenze approfondite del territorio e del contesto produttivo, maturate nelle lunghe collaborazioni già in essere con diversi soci del distretto, possa rispondere a quesiti di natura agronomica provenienti anche dalle altre aziende socie e del GAL. In questo modo si intende rendere disponibile un servizio di grande importanza che spesso risulta poco accessibile per le piccole aziende.
Il secondo servizio di consulenza riguarda invece la comunicazione. La comunicazione web è ormai un aspetto imprescindibile di ogni attività commerciale, anche quelle più piccole. Con la crisi della vendita diretta e il diffondersi dei servizi di consegna a domicilio di questi mesi, la reperibilità sul web ha acquisito un’importanza ancora maggiore. Anche in questo caso il progetto vuole rendere disponibile una prima consulenza a sportello sull’analisi delle strategie di comunicazione della singola azienda, rendendo più accessibile un servizio che oggi molti agricoltori non possono permettersi.
Saranno poi organizzati due momenti di formazione. I temi toccati saranno: la conversione al biologico, in cui si affronteranno i tempi e le caratteristiche agronomiche e burocratiche dell’iter di conversione; l’agricoltura sociale, in cui le cooperative del distretto condivideranno le proprie esperienze nell’impiego di soggetti svantaggiati nel lavoro agricolo e di commercializzazione, portando a conoscenza anche delle aziende agricole le prospettive di un approccio sociale.
Un ulteriore contributo che deriva dall’esperienza di molte cooperative del Bio-Distretto sarà costituito dalla creazione di un servizio di supporto alla progettazione che comprenderà la segnalazione dei bandi aperti, di rilevanza per il settore, e la convenzione economica con realtà specializzate nella stesura di proposte progettuali che potranno supportare le aziende e i soggetti del territorio che fossero interessati a concorrere.