La battaglietta di Fidenato e dei suoi prodi è ormai fuori dal tempo e non si comprende quali ne siano i significati se non puro folklore. Bene ha fatto il MIPAAF a ordinare la distruzione delle piante transgeniche seminate (per l’ennesima volta) a Vivaro e Colloredo di Montalbano e speriamo che il costo dell’intervento non sia a carico nostro, ovvero dei cittadini rispettosi del quadro normativo vigente. Nonostante il perenne far finta di non comprendere da parte del tenace Fidenato, le regole sono chiare, sia quelle europee che quelle nazionali e regionali, quindi non c’è nessuna battaglia di libertà ma solo il tentativo di dare spettacolo su un palcoscenico che ormai interessa veramente pochi.
Per i produttori biologici regionali e per tutti i cittadini che tengono alla propria possibilità di coltivare e scegliere, ovvero a quella cosa ancora poco compresa che si chiama sovranità alimentare, è fondamentale poter contare sulle autorità e sapere garantita la propria libertà.
Il biologico può contare su specifiche norme europee dal 1991, ma la loro elaborazione continua e si evolve con le conoscenze tecnico-scientifiche e le richieste dei cittadini. Questo è uno dei motivi del grande successo che il biologico sta vivendo negli ultimi sei anni. Se non avessimo avuto un supporto e una condivisione così ampia non avremmo potuto sviluppare e normare nel dettaglio molte filiere bio.
L’associazione AIAB-APROBIO FVG, coglie anche l’occasione per ribadire che dire no alla coltivazione degli OGM non è abbastanza, MIPAAF e Regione facciano davvero partire delle filiere OGM-free, cominciando dalla normativa per l’etichettatura OGM-free. E oltre alle filiere bio è il caso di rivedere il finanziamento al cis-genico che non è altro che un OGM mascherato.
Lo sforzo può essere simbolico, basta copiare dalla provincia di Bolzano o dall’Austria o dalla Slovenia, non serve molta creatività.
E, sempre nell’ottica che dire no agli OGM ha senso se si costruiscono delle alternative, l’associazione ribadisce che il biologico è l’alternativa vincente (per l’ambiente, gli agricoltori ed il mercato) ma la Regione FVG deve mantenere gli impegni sui pagamenti agro-ambientali (Mis. 11 del PSR). Il procrastinarsi dei ritardi e le incomprensibili complicazioni nella gestione delle pratiche sono inaccettabili quanto le provocazioni di Fidenato, ma purtroppo meno facilmente perseguibili legalmente.