Ricorso al Tar per fermare il Piano Silletti

Ventisei imprenditori salentini uniti contro il piano Silletti. Dopo il ricorso al Tar presentato dagli avvocati Giovanni e Guido Pesce, proprietari di uno dei territori in agro di Oria dove la guardia forestale aveva siglato con una “x” rossa i presunti ulivi attaccati da Xylella e destinati alla probabile eradicazione, altre realtà agricole salentine ricorrono al giudizio dei giudici amministrativi.

Si tratta di 26 aziende agricole biologiche che il 30 marzo hanno notificato un ricorso al Tar del Lazio contro l’ordinanza del commissario delegato per l’emergenza xylella in Puglia Giuseppe Silletti. A renderlo noto è la presidente del comitato Sos Salviamo Ora il Salento, Daniela Comendulli. “I ricorrenti – spiega in una nota -sono titolari di Aziende agricole del territorio salentino che adottano metodi di coltivazione naturale ed ecocompatibile senza ricorrere all’utilizzo di prodotti e metodi chimici non consentiti dalla legislazione in materia di agricoltura biologica.

Le misure obbligatorie adottate dal Commissario ledono il loro primario interesse alla sopravvivenza, cioè a poter continuare la loro attività produttiva biologica e a mantenere la loro clientela di consumatori attenti alla salute e al rispetto dell’ambiente”. Per questi motivi i 26 imprenditori agricoli, rappresentati dagli avvocati Luigi Paccione e Valentina Stamerra, preoccupati per il futuro delle proprie attività, hanno deciso di rivolgersi ai giudici amministrativi per ottenere la sospensione e poi l’annullamento del piano di interventi da effettuare nelle zone definite “infette” del Salento.

A spingerli a questa decisione i possibili “ingenti danni alle colture, all’ambiente, al paesaggio e alla salute derivanti da un massiccio e ripetuto utilizzo di pesticidi chimici e dallo svellimento indiscriminato di alberi (individuati dal Piano come ‘probabilmente contagiati’), nella convinzione che il problema del disseccamento degli olivi possa essere affrontato con successo solo utilizzando metodi naturali”. I primi interventi previsti dal piano avrebbero dovuto avere inizio lunedì scorso da Oria, dopo i sopralluoghi effettuati da esperti e personale della guardia forestale sul territorio. L’istanza cautelare di sospensione emessa venerdì dai giudici del Tar di Lecce, in risposta alla richiesta avanzata dai due legali oritani, però, ha imposto una brusca frenata.